Anche Il Giornale spiega che quella di Salvini sulla Svizzera che ti dà 500mila franchi con un foglio è una bufala

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-04-04

“In Svizzera con un solo foglio ti accreditano subito fino a 500.000 franchi (equivalenti circa a 500.000 euro) sul conto, in Italia milioni di Italiani in coda virtuale…”: l’altro giorno Matteo Salvini non aveva di meglio da fare e allora si è messo a inventare sciocchezze sul bengodi altrui: si tratta di un paragone insensato: …

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“In Svizzera con un solo foglio ti accreditano subito fino a 500.000 franchi (equivalenti circa a 500.000 euro) sul conto, in Italia milioni di Italiani in coda virtuale…”: l’altro giorno Matteo Salvini non aveva di meglio da fare e allora si è messo a inventare sciocchezze sul bengodi altrui: si tratta di un paragone insensato: quello svizzero è “Un credito garantito al 100% dalla Confederazione fino a 500’000 franchi (10% della cifra d’affari annuale) a tasso di interesse dello 0% annuo per il primo anno”, “ovvero un modulo, dedicato agli imprenditori, per richiedere un credito (non soldi regalati quindi) fino a un massimo di 500mila franchi (sulla base del fatturato annuale dell’azienda che ne faccia richiesta) a interessi zero per il primo anno, soldi che non necessitano di garanzie in quanto garantiti dallo stesso Stato”.

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Oggi in soccorso al Capitano arriva il Giornale che, senza citarlo, cerca comunque di far girare qualche fregnaccia sul tema giocando con le parole nel titolo, ma il risultato finale è lo stesso:

La Confederazione il 26 marzo ha messo a punto un pacchetto di aiuti che ha una grossa differenza con il «Cura Italia»: mentre da il ministero dell’Economia formava una task force per capire come far arrivare i fondi salva-imprese, in Svizzera li hanno elaborato in otto giorni 76mila richieste e già erogato 14,3 miliardi di euro. Con tempi e modalità che, se raffrontati con le difficoltà delle aziende italiane di questi giorni, paiono di un altro mondo. Il gruppo Dentalpro conta 180 centri dentistici in tutta Italia e dà lavoro a 2500 persone.

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«Noi – spiega al Giornale l’ad Michel Cohen abbiamo un fatturato intorno ai 200 milioni per cui, in base  al decreto Cura Italia, non abbiamo diritto ad alcuna agevolazione, nemmeno sugli adempimenti fiscali, nonostante abbiamo dovuto chiudere, limitandoci a garantire un’attività di emergenza per evitare che i nostri clienti siano costretti a rivolgersi al Pronto soccorso. In Svizzera avevamo acquisito una piccola attività con quattro strutture tra Lucerna e i cantoni tedeschi ed è stato garantito il diritto a un finanziamento pari al 10 per cento del fatturato 2019. In Svizzera c’è molta burocrazia, ma stavolta è stato reso tutto molto facile, è bastato rivolgersi alla propria banca».

Ora, a parte che gli adempimenti fiscali sono effettuati in base a regole del ministero dell’Economia (spiegate qui), ma come vedete la cifra di Salvini sui 500mila franchi era una sciocchezza: il finanziamento è pari al 10% del fatturato e quindi dipende da un parametro ben preciso. Altro che per tutti. Per quanto riguarda i tempi della richiesta, come sa chiunque provi a farla, dipende da come viene fatta e da chi: se è uno capace, ci si mettono 10 minuti. Altrimenti no. Il Giornale aggiunge poi che “il governo italiano ha è scelto di garantire solo l’80% del prestito, costringendo le banche a fare la consueta istruttoria per verificare la solvibilità, allungando i tempi a dismisura. Inoltre, mentre le banche italiane spesso rispondono ai clienti che chiedono linee di credito garantite dallo Stato di non avere ancora chiare le procedure, la normativa svizzera allegava il formulario imposto alle banche e prevede un tasso di interesse zero per le piccole e medie imprese,0,5% per le grandi, che hanno anche una garanzia dello Stato inferiore (l’85%)”. Ora, a parte che il decreto con le norme sui prestiti non è stato ancora varato, già si sa che l’esecutivo inserirà una norma per le imprese che le porterà ad ottenere prestiti a tasso zero da restituire in otto anni per un importo pari al 25% del fatturato (e non del 10% come quei tirchi degli svizzeri). Nel decreto ci sarà anche un pacchetto fiscale che prevede lo slittamento di IMU e TARI. Ovvero degli adempimenti fiscali.

Leggi anche: I prestiti a tasso zero da restituire in otto anni per le imprese

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