Gli insulti omofobi al sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-26

Giorgio Zinno fa gli auguri al suo compagno per il compleanno sul suo profilo privato e viene aggredito con insulti omofobi. Ma il sindaco di San Giorgio a Cremano non ci sta e denuncia tutto con un post sui social.

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Giorgio Zinno fa gli auguri al suo compagno per il compleanno sul suo profilo privato e viene aggredito con insulti omofobi. Ma il sindaco di San Giorgio a Cremano non ci sta e denuncia tutto con un post sui social.

 

Gli insulti omofobi al sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno

Dedica un post su Facebook per fare gli auguri di compleanno al suo compagno e diventa bersaglio di attacchi omofobi: è successo al sindaco di San Giorgio a Cremano (Napoli) Giorgio Zinno. E’ lui stesso a denunciarlo in un nuovo post rivolto ai suoi concittadini e pubblicato questa mattina sul social network.

“Su questo profilo – scrive Zinno – non posto mai messaggi sulla mia vita personale e privata perché qui diffondo le iniziative e attività dell’amministrazione, ma oggi devo per forza unire i due piani perché qualcuno, spalleggiato dal fratello e pochi altri soggetti, cerca di far passare messaggi culturalmente sballati ponendo seri problemi sulle libertà individuali. Un ignorante della vita e dei diritti ha fatto girare su di una pagina, dove oramai si concede di tutto agli amici degli amici, una foto di un post preso dal mio profilo personale dove facevo gli auguri al mio compagno per i suoi 40 anni con due belle foto del 2007-2021. L’accusa del soggetto era che il sindaco ‘non perde mai occasione per ostentare la propria omosessualità'”.

Secondo Zinno “il problema ovviamente è culturale, e a qualche ignorante ovviamente è difficile spiegarlo, ma reputare ostentazione un messaggio d’amore al proprio compagno per un traguardo così importante è un messaggio omofobo preoccupante. Un etero può scrivere alla propria donna ‘ti amo’, può mettere una foto abbracciato alla donna, può persino mettere qualche foto dove si bacia, ma un omosessuale, se poi sindaco ancora peggio, non lo può fare, altrimenti ostenta, si mostra. Per qualcuno gli omosessuali devono avere Facebook dove mettere gattini, barzellette, auguri ad amici, meglio se donne, ma mai mettere una foto con il proprio compagno, altrimenti ostentano la propria omosessualità, reato punibile con la pubblicazione a palla sui social del messaggio con relativi improperi. Questa è omofobia vera”.

Zinno sottolinea che per lui “tali parole mi scivolano addosso, ma – spiega – mi ha scosso un messaggio che ho ricevuto da un concittadino più giovane in cui mi chiedeva perché non rispondevo a tale insulso argomento. Mi ricordava che molti non hanno il coraggio che ho io o altri a mostrarsi. E allora non mi posso tirare indietro e ho scelto di scrivere questo post. Non leggo Fb ma rispondo ai cittadini su messenger, ma se qualcuno fa passare il messaggio che pubblicare foto con il proprio ragazzo sia ostentazione, una cosa da non fare, a quanti giovani che hanno paura di rivelarsi stiamo facendo del male? A tutti coloro che vivono una qualsiasi diversità dico ‘Fottetevene’ di soggetti del genere, scarto dell’umanità, repressi che cercano la notorietà. Non abbiate mai paura di mostrare il vostro essere e i vostri sentimenti, qualsiasi essi siano. Ognuno di noi ha un’idea e finché non lede il prossimo va vissuta appieno senza paura e senza nascondersi. Non ascoltate chi vi dirà che ostentate se mettete la foto con il proprio ragazzo o ragazza, guardatelo e abbiate compassione per chi è restato nel ‘900. Qualcuno ancora non si rende conto di quanto possono essere letali le parole per chi è debole e ha paura di rivelarsi. A noi la responsabilità di creare un clima in cui i più deboli possano sentirsi liberi. Ognuno con il proprio ruolo, ognuno denunciando quando la libertà di qualcuno, piccola o grande viene violata. Spero che queste righe possano aiutare chi ogni giorno vede la sua identità calpestata da ignoranti e imbecilli, la diversità è vita è ricchezza, non lasciamo che nessuno la possa violare”, conclude Zinno.

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