Opinioni
Giorgia Meloni è scesa dal pero e lotta insieme a noi!
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-10-26
“Per quanto riguarda le responsabilità penali di Alemanno servirà una sentenza di condanna passata in giudicato per dichiararlo definitivamente colpevole. Fino a quel momento speriamo e crediamo che lui possa dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati”: questo ha avuto il coraggio di dire Giorgia Meloni ieri a “L’Intervista” su SkyTg24. “Alemanno […]
“Per quanto riguarda le responsabilità penali di Alemanno servirà una sentenza di condanna passata in giudicato per dichiararlo definitivamente colpevole. Fino a quel momento speriamo e crediamo che lui possa dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati”: questo ha avuto il coraggio di dire Giorgia Meloni ieri a “L’Intervista” su SkyTg24. “Alemanno non ha fatto bene il sindaco, e di questo se ne sono accorti tutti i romani, altrimenti non sarebbe stato mandato a casa dopo il primo mandato”, ha proseguito il presidente di Fratelli d’Italia, sottolineando che al di là di una eventuale responsabilità penale dell’ex sindaco di Roma “c’è una responsabilità politica che io riconosco a Gianni Alemanno, per non aver saputo rappresentare quella discontinuità che gli veniva chiesta rispetto a un sistema che non si è inventato Alemanno”. “La cooperativa 29 Giugno – ha detto Meloni – quindi la cooperativa di Buzzi, è una cooperativa perfettamente inserita nel contesto della sinistra italiana e romana, che lavorava con il Comune di Roma ben prima di Alemanno e che ha continuato a lavorare dopo Alemanno molto meglio di come lavorasse con Alemanno. Nei primi tre mesi della giunta Marino, di quel Marino che si è sempre detto il ‘moralizzatore’, il Comune di Roma ha aumentato gli affidamenti diretti alle cooperative di Buzzi del 77%”.
Tutto giusto, tutto vero tranne che per un dettaglio, che viene ricordato alla Meloni proprio da Alemanno: “Voglio ricordare a Giorgia Meloni che fino all’ultimo giorno della mia amministrazione ne ha fatto parte con numerosi esponenti di Fratelli d’Italia: un assessore con deleghe molto importanti, il presidente di Ama, l’amministratore delegato di Risorse per Roma e, fino a qualche tempo prima, anche il presidente di Atac insieme a tanti altri. Aggiungo che nell’elezione del 2013 la lista di Fdi col mio nome cubitale scritto nel simbolo era schierata nella mia coalizione ottenendo peraltro un buon risultato. Quindi, se ho amministrato male, lei e il suo gruppo dirigente se ne sono accorti solo il giorno dopo oppure hanno preferito continuare a occupare poltrone importanti fino all’ultimo momento. Voglio precisare che si tratta di persone contro cui non viene mosso nessun addebito giudiziario, mentre io ed altri dovremo dimostrare la nostra innocenza nelle aule di tribunale. Ma dal punto di vista politico è sbagliato e ingiustificabile, e mi rivolgo anche a tutti gli altri che insieme a me hanno governato Roma, esibire verginità sparando contro tutta la nostra esperienza amministrativa di cui si è stata parte integrante”, dichiara, in una nota, il predecessore di Marino. “Le responsabilità legali – aggiunge – sono personali e su queste è giusto fare netti distinguo fino a quando i processi non saranno terminati, ma sul versante politico sarebbe molto più serio ricordare che molte cose buone sono state fatte durante i nostri cinque anni e che, se la discontinuità rispetto a un sistema di potere di sinistra non è stata sufficientemente netta, questo è dipeso anche dall’accerchiamento politico e mediatico a cui la nostra Giunta è stata sottoposta. Solo ricostruendo la verità sul passato con il giusto equilibrio si possono costruire nel futuro nuove esperienze di governo credibili agli occhi dei romani”. Insomma, la Meloni sembra scesa ieri dal pero, completamente innocente rispetto alle malversazioni del governo del centrodestra a Roma. Giorgia è un pochino scordarella. Per fortuna che c’è chi le ricorda la verità, ogni tanto.