Gianluca Vacchi sulle accuse dei suoi domestici: “Affermazioni false e gravemente offensive”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-30

L’imprenditore e influencer Gianluca Vacchi rompe il silenzio dopo giorni di polemica sul modo in cui tratta i suoi domestici

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Dopo giorni in cui non si fa che parlare di lui, del modo in cui tratta i suoi dipendenti e delle presunte vessazioni alle quali li sottopone, Gianluca Vacchi risponde: “Sono state diffuse, in modo fuorviante, numerose affermazioni false e gravemente offensive, anche riguardo a fatti per i quali non è mai stata presentata alcuna denuncia e che non costituiscono oggetto dei procedimenti giudiziari”. L’imprenditore e influencer ha fatto sapere di avere “dato mandato ai miei legali di tutelarmi in tutte le sedi competenti”. Una ex colf ha avviato una causa contro di lui al tribunale del Lavoro di Bologna per il mancato pagamento di tfr e straordinari, spiegando che parte del suo staff veniva obbligato a partecipare ai suoi balletti per TikTok e veniva punito se non lo faceva a tempo.

Gianluca Vacchi sulle accuse dei suoi domestici: “Affermazioni false e gravemente offensive”

Una coppia di ex domestici ha invece impugnato il licenziamento: hanno lavorato per l’imprenditore rispettivamente per 22 e 17 anni, con i mancati pagamenti che sarebbero durati, rispettivamente, 14 e 10 anni. Un lunghissimo periodo durante il quale, oltre ai pagamenti in nero, non sarebbero stati rispettati alcuni accordi. Diversi utenti, in risposta ai fatti denunciati dalla donna, hanno chiesto a gran voce ad Amazon la rimozione della docuserie sulla sua vita chiamata “Mucho Mas”. Due giorni fa dieci membri del suo staff hanno registrato un video – specificando di non essere stati costretti a farlo – nel quale hanno preso le difese di Vacchi. “La nostra vita qui non trascorre tra una frustata e un insulto, io sono qui da tre anni, c’è chi è qui da quasi nove anni, se fosse vero nessuno avrebbe resistito tanto tempo”, dice una donna, che argomenta: “Siamo qui per lavorare, per tenere il nostro posto, per divertirci. Nessuno ci obbliga a girare un TikTok o a indossare una divisa, siamo vestiti e nessuno di noi ha un grembiule”.

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