The dark side of Astrosamantha: il governo non garantisce i fondi per la ricerca aerospaziale?

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-11-26

Il premier twitta con entusiasmo. Intanto Jean-Loic Galle, Thales Alenia Space Chief Executive, spiega che il programma ha qualche problemino di fondi. Perché c’è qualcuno che ci sta ripensando. Ad esempio, l’Italia

article-post

È ancora vivo il ricordo dell’entusiasmo suscitato dalla partenza verso lo spazio di Samantha Cristofetti (l’entusiasmo è ancora in corso). Il 22 novembre Matteo Renzi scriveva: «Tutta Italia guarda al volo di @AstroSamantha con felicità e trepidazione. Orgogliosi della prima italiana nello spazio! #Futura42». In più qualche retweet per ribadire l’orgoglio patriottico.
astroretweet
 
MA L’ENTUSIASMO NON BASTA
Solo che poi arriva la doccia fredda, un po’ come era già successo con la secchiata d’acqua per sostenere la SLA e i tagli ai fondi, l’entusiasmo per la catena di sant’Antonio benefica e l’indifferenza per il divieto della ricerca sulla sperimentazione embrionale (deciso dalla legge 40 nel 2004). Per non parlare del Nomenclatore tariffario che è sempre nel limbo dal 1999. Leggendo infatti un articolo di oggi su SpaceNews (Italy Fails in Bid for More Space Funds, Clouding Outlook for ESA Ministerial) si scopre che l’entusiasmo è più o meno tutto quello che potrebbe esserci rimasto. Se non si aggiungeranno fondi al budget destinato all’Agenzia Spaziale Italiana, il coinvolgimento nella ricerca aerospaziale e nei sistemi di futura generazione (razzi, sistemi satellitari, uso della stazione spaziale) non può che essere incerto. Il prossimo 2 dicembre si volgerà un incontro in Lussemburgo, ESA Council Meeting at Ministerial Level, e magari verremo a sapere che è solo un malinteso. Ma per ora la domanda rimane: sarà l’Italia in grado di finanziare in futuro la ricerca aerospaziale?
 
SERVONO 200 MILIONI DI EURO
Come spiega Jean-Loic Galle, Thales Alenia Space Chief Executive, la partecipazione dell’Italia è legata a un emendamento che darebbe all’Agenzia Spaziale Italiana 200 milioni di euro. Questa cifra servirebbe per la copertura del 19% dei costi europei e per finanziare la seconda generazione di satelliti radar Cosmo-Skymed. Galle dice che per quanto ne sa quei soldi non saranno disponibili. E quei fondi sono davvero necessari per sostenere la ricerca – Cosmo-SkyMed e Vega sono tra i progetti più importanti per l’italia. «E così adesso c’è davvero un punto interrogativo sull’Italia e sul suo contributo». Questo significherebbe che il coinvolgimento italiano futuro è almeno in dubbio. Ci si augura, si legge poco oltre, che l’Italia sia in grado di trovare una qualche soluzione creativa. Soprattutto considerando l’arrivo di Samantha Cristofetti alla stazione spaziale e la felicità indigena che ha suscitato. Mentre arrivano le prime foto ci si dimentica però che per poterle scattare servono i finanziamenti.
PRIMO SELFIE DALLO SPAZIO PER SAMANTHA CRISTOFORETTI


B3WuovQCAAAg3OM.jpg_large

Potrebbe interessarti anche