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La giornalista di Focus che blasta (ripetutamente) Selvaggia Lucarelli sul vaccino ai giornalisti
di Giorgio Saracino
Pubblicato il 2021-03-11
Giornalista contro giornalista: 4mila cuoricini a 10. Selvaggia Lucarelli vuol far la voce grossa, ma Margherita Fronte è giornalista scientifica. E sul tema vaccini e Covid non c’è partita
Tutto parte da qui. Siamo su twitter, pagina della giornalista del Fatto quotidiano, di Tpi, di Radio Capital, di Ballando con le stelle, dei social (e tanto altro) Selvaggia Lucarelli. Che cinguetta meno di 280 caratteri per sottolineare una cosa, che si può riassumere così: ok, i giornalisti non sono categorie a rischio e quindi non hanno per forza bisogno del vaccino, ma anche meno. Come a dire: un po’ (e tanto) lo siamo. Ma per non innescare polemica su di sé (anche se sa che le polemiche arriveranno), mette le mani avanti, ed esordisce “Non chiedo il vaccino, però”: perifrasi che ricorda un po’ quella di chi inizia con “Non sono razzista, ma”, o “Non ce l’ho con i gay, ma”. Che, è chiaro quando così succede, che quella negazione in verità afferma. Un classico modo con cui chi -sapendo di essere ciò che sta negando- si vuol parare dalle accuse. Ma va bene, il punto non è questo. Il punto è il vaccino per i giornalisti. O meglio per i giornalisti professionisti e pubblicisti (elenco del quale lei fa parte e che -erroneamente- spesso è considerato minore. Un utente glielo fa notare, e lei -giustamente- risponde con un: embe?!). Ma il punto è: i giornalisti rientrano o no tra le categorie a rischio? Lei scrive:
Non chiedo il vaccino, però questa cosa che i giornalisti siano nella lista delle categorie non utili a detta degli stessi giornalisti mi dispiace. In questo anno di paura, siamo stati noi a raccontare alla gente cosa succedeva, a denunciare, siamo stati non utili. Necessari.
Le polemiche al tweet della Lucarelli
E subito dopo: “È già una categoria che gode di poco (pochissimo) stima e spesso a ragione, però forse bisognerebbe ricordare ogni tanto l’utilità di questo mestiere”. Ed ecco che arriva la risposta di una giornalista di Focus (dettaglio non da poco per comprendere meglio il resto del racconto). È Margherita Fronte e in buona sostanza le dice: è una richiesta appropriata solo per chi sta in corsia, a raccontare dal fronte, per tutti i deskisti (termine tecnico per indicare i giornalisti sempre più numerosi che lavorano dal pc in redazione o in smartworking), no. E giù la valanga di “cuoricini”, tanto da arrivare quasi a 5mila (sono in costante crescita). E da qui si innesca un ping pong di botta e risposte, in cui la giornalista scientifica incassa migliaia di like, lei tra i 3 e 18 a tweet.
Esempio. La giornalista di Focus: “Tanti lavori sono necessari quanto il nostro. La nostra abitudine a sopravvalutarci è stucchevole” (3mila like); risposta di Selvaggia Lucarelli, che voleva lanciare una frecciatina, ma che le è tornata indietro come un cannone: “Lei, precisamente, come e quanto si è occupata di Covid nell’ultimo anno? Giusto per capire se rischiamo di sopravvalutarla” (2 like); “Mi occupo di medicina per Focus” (3mila like). Qui, se fossimo in uno show, sarebbe partito l’applauso, e la Lucarelli sarebbe diventata rossa. Ma siamo su twitter, e quindi risponde, invitandola a scrivere per un quotidiano, così poter comprendere meglio. E, arriva l’altro cannone, al seguito del quale Selvaggia Lucarelli si arrenderà: “Per 19 anni ho collaborato con il Corriere della Sera”. Poi vabbè Margherita Fronte ha tagliato corto, non lasciandola però senza colpo di grazia: “Non riesco più a seguire ciò che accade di là. Oggi è il girono del mese in cui si presume che io debba lavorare”.
Ecco, se fosse stata una partita di calcio sarebbe finita 7-1, che in confronto le umiliazioni della Roma in Champions League sarebbero state acqua liscia. Ma è solo una guerra a colpi di cuoricini.
Ah, e l’ultimo tweet, quello in cui dice di aver collaborato col Corriere della Sera: 3.600 cuori contro 10.