Filippo Nogarin, l’ex sindaco di Livorno a processo per l’alluvione del 2017

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-15

L’ex sindaco di Livorno Filippo Nogarin è stato rinviato a giudizio per le sue responsabilità nell’alluvione che a settembre 2017 colpì la città causando 8 morti

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Quattro anni dopo la disastrosa alluvione che nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2017 colpì Livorno causando otto vittime, tra le quali un bambino di 4 anni, l’ex sindaco della città Filippo Nogarin è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo. Era stato indagato insieme al capo della protezione civile comunale Riccardo Pucciarelli, assolto con rito abbreviato. La decisione del gup Marco Sacquegna è arrivata al termine dell’udienza preliminare che si è conclusa ieri, 14 gennaio, al tribunale di Livorno. La prima udienza del processo – riporta Livorno Today – è in programma il prossimo 12 maggio davanti al giudice monocratico Ottavio Mosti. Nogarin, difeso dall’avvocato Sabrina Franzone, ha commentato l’accaduto: “Me lo aspettavo, farò il dibattimento come hanno richiesto e, come fatto finora, porteremo avanti le nostre ragioni”, ha detto nelle uniche dichiarazioni rilasciate all’uscita del tribunale.

Filippo Nogarin, l’ex sindaco di Livorno rinviato a giudizio per l’alluvione del 2017

In quella notte di settembre di quattro anni fa si riversò su Livorno il quantitativo di pioggia pari a quello degli otto mesi precedenti: 175 millimetri in centro, 256 in collina, di questi 210 tra le 1,45 e le 3,45 della notte. La bomba d’acqua causò l’esondazione del Rio Maggiore e del Rio Ardenza, che allagarono le strade fino a raggiungere alcune abitazioni, causando la morte per annegamento di chi ci abitava. La protezione civile regionale aveva diramato un’allerta arancione, e da subito il sindaco finì sotto accusa per non aver agito tempestivamente. Lui stesso ammise di essersi attivato il mattino successivo. “Il suo telefono era acceso – la linea difensiva di Nogarin ripetuta dal suo avvocato, Sabrina Franzone – però nessuno lo chiamò per avvisarlo degli allagamenti che stavano colpendo la città almeno fino alle 4,56 del 10 settembre”. Secondo la Procura “un corretto coordinamento avrebbe permesso l’attivazione del centro operativo di coordinamento fin dal giorno precedente, dando seguito all’allerta arancione emanata alle 13 circa dalla Regione con validità dalla mezzanotte alle 23.59 del 10 settembre”.

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