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Perché Vittorio Feltri ce l’ha così tanto con Alessandro Sallusti

neXtQuotidiano 02/07/2021

Il fondatore e il condirettore di Libero sono già ai ferri corti per via degli ultimi licenziamenti

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A ruota Libero. Dopo il cambio alla guida, con l’arrivo di Alessandro Sallusti alla condirezione in compagnia di Pietro Senaldi, il quotidiano della famiglia Angelucci è alle prese con un riassetto interno che ha portato ad alcuni licenziamenti. La redazione è in subbuglio e a muovere le truppe contro le ultime decisioni della direzione è proprio il fondatore del giornale ed editorialista di punta. E così Vittorio Feltri contro Sallusti diventa un vero e proprio caso.

Feltri contro Sallusti dopo i primi licenziamenti a Libero quotidiano

Il fondatore del quotidiano ha pubblicato, nel pomeriggio di ieri, una serie di tweet polemici che hanno messo nel mirino i vertici di Libero. In particolare, nel mirino delle critiche di Feltri c’è proprio il nuovo arrivato Alessandro Sallusti, accusato di aver “fatto” fuori alcune firme. E, secondo la sua personalissima opinione, il prossimo a finire nella scure dei “licenziamenti” (seppur in forma diversa rispetto agli altri) sarà proprio lui.

La giornata di tramontana a Libero è iniziata con questo tweet: “Il prof Becchi, uno dei pochi intellettuali che non fa escursioni sugli specchi, non è più un prezioso collaboratore di Libero. Non gli è stato rinnovato il contratto. Guai ai bravi”. Poi, qualche minuto dopo, ecco la seconda puntata: “Anche Costanza Cavalli, brillante e colta cronista di Libero è stata licenziata. Ovvio. I giornalisti bravi vanno cacciati, quelli scadenti hanno il posto fisso. Questa è la regola nuova”.

Messaggi pesanti, rivolti a chi? L’arcano mistero si rivela nei due tweet successivi dove, oltre a un presagio futuro, fa nomi e cognomi. Anzi, nome e cognome. Prima scrive: “Presto licenzieranno anche Azzurra Barbuto (autrice di articoli di questo tenore, ndr) perché ricca di talento. Questo è il nuovo corso inaugurato a Libero”. Tre figure che potremmo definire “fedelissimi feltriniani”. Poi la butta sul personale. Ed è qui che si manifesta il pensiero di Feltri contro Sallusti: “Anche io a Libero sono considerato un peso morto, a Sallusti, che ho assunto tre volte sto sul gozzo. La gratitudine è il sentimento della vigilia. Mi aspetto il benservito con calma olimpica”.

Eppure si erano tanto amati. Dopo l’addio di Sallusti a Il Giornale, Vittorio Feltri lo aveva accolto (ancora una volta) a braccia aperte a Libero. Poi, però, qualcosa deve essersi rotto. La redazione del quotidiano della famiglia Angelucci, secondo quanto spiegato dallo stesso fondatore, si sta man mano sgretolando per via di decisioni piovute dall’alto. E Feltri parla di “nuovo corso”, facendo riferimento proprio a quel giornalista cresciuto al suo fianco e lanciato nel mondo dell’informazione proprio da lui.

(Foto IPP/Kathe)

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