Politica
Il Fatto e «il Fascistellum del bugiardo Renzi»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-10-25
Marco Travaglio chiede ai senatori del Partito Democratico di bocciare la legge: “Siate uomini, non camerieri”
Il Fatto Quotidiano all’attacco del Rosatellum oggi ricorda in prima pagina alcune frasi di Matteo Renzi a proposito delle caratteristiche della legge elettorale e le mette a confronto polemicamente con il provvedimento in discussione al Senato, su cui il governo metterà la fiducia:
I deputati devono essere scelti tutti direttamente, nessuno escluso, dai cittadini
(Matteo Renzi, programma per le primarie dem del 2012)
Una legge elettorale che restituisca ai cittadini il sacrosanto diritto di scegliere a chi affidare i propri sogni, le proprie speranze e progetti…
(Matteo Renzi, mozione congressuale per le primarie dem del 2013)
Marco Travaglio nell’editoriale si appella ai senatori del Partito Democratico per bocciare la legge:
La domanda è: esistono altri trenta senatori del Pd contrari al Rosatellum e liberi di votare secondo coscienza, come prevede la Costituzione? Sulla carta, i senatori contrari del Pd –per le più diverse ragioni –sono molti di più: altrimenti Renzi non costringerebbe il governoa porre la fiducia per metterli in riga, in assenza di qualunque ostruzionismo delle opposizioni che possa giustificare l’ennesima forzatura.
Il dubbio è se costoro siano anche liberi di votare contro la legge e dunque contro il governo,accettando il rischio di essere espulsi dal partito o semplicemente di non venire ricandidati (anzi, non rinominati) dal boss alle prossime elezioni. Rischio, poi, si fa per dire, visto che quell’atto di coraggio, o anche solo di dignità, garantirebbe loro un posto sicuro nella lista unica della Sinistra che si va faticosamente formando e, soprattutto, l’eterna gratitudine di milioni di elettori.
Qualcuno ci chiamerà ingenui, ma noi ci appelliamo a tutti i senatori del Pd: ribellatevi al doppio ricatto di Renzi (se votate No, cade il governo e non vi ricandido), liberatevi dal giogo dell’obbedienza cieca al vostro leader ormai bollito, riprendetevi almeno in extremis la vostra libertà, interpretate fino in fondo il senso più autentico dell’articolo 67 della Costituzione (“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”), interrogate la vostra coscienza che non può non ribellarsi a una legge contraria a tutto ciò che avete sempre detto e pensato, ricordate ciò che dicevate quando le stesse porcate le faceva Berlusconi (senza la fiducia, peraltro), ascoltate la voce degli elettori che vi chiedono fedeltà alla promessa di un sistema elettorale davvero democratico e senza più nominati. E dimostrate, almeno una volta nella vita, di essere uomini, non camerieri.