Opinioni

Facciamo un gioco? Unite i puntini… [La soluzione è alla fine]

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-10-19

Vi ricordate il gioco “Unite i puntini” della Settimana Enigmistica? Ok, allora state pronti a unire i puntini. BolognaToday racconta un fatto di cronaca accaduto ieri in città: secondo il titolo dell’articolo, un tizio avrebbe ordinato due pizze in un forno e poi si sarebbe rifiutato di saldare il conto accusando il locale di vilipendio alla […]

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Vi ricordate il gioco “Unite i puntini” della Settimana Enigmistica? Ok, allora state pronti a unire i puntini. BolognaToday racconta un fatto di cronaca accaduto ieri in città: secondo il titolo dell’articolo, un tizio avrebbe ordinato due pizze in un forno e poi si sarebbe rifiutato di saldare il conto accusando il locale di vilipendio alla religione.

Così una accesa querelle è sorta all’interno di un forno di via Emilia Levante questa mattina, ed è finita con una denuncia. A farne le spese è stato un cliente dell’esercizio – un 57enne bolognese – che avrebbe dato origine ad un concitato siparietto, sotto l’effetto dei fumi dell’alcol.
Da quanto ricostruito dalla polizia, allertata sul posto dal fornaio, intorno alle 5 di stamane, l’uomo è entrato nel locale e ha chiesto due pizze. Dopo averle prese, si è però rifiutato di pagare. Avrebbe motivato il gesto come forma di protesta nei confronti dell’esercente, che aveva allestito la vetrina in maniera oltraggiosa per la religione. In esposizione vi era del pane a forma di bara, con una croce. Secondo il cliente, la composizione era un chiaro ‘vilipendio’ al cristianesimo.
Di fronte all’appunto mosso dall’uomo, il commerciante si è anche visto costretto a spiegare che si trattava semplicemente di un allestimento in occasione della giornata di Halloween. Motivazione che non ha quietato l’agitato cliente, in stato di ubriachezza.
Per sedare gli animi si è reso necessario l’intervento degli agenti. Una volta giunti sul posto, il 57enne invece di tranquillizzarsi avrebbe preso a scagliarsi anche contro i poliziotti, aggredendoli verbalmente e minacciandoli. Per questo è stato denunciato per ubriachezza manifesta, nonchè per minacce e oltraggio a pubblico ufficiale.

Vi ricordate quella cosa di unire i puntini? Ok. Scrive Paolo Barnard sul suo blog:

Ieri notte entro in una pasticceria gestita da islamici a Bologna. Chiedo un vino e una pasta. L’islamico mi dice che il vino devo toccarlo io, perché lui, islamico, non può, è peccato per lui. Ok, sopportiamoli, sono 600 anni indietro a noi, non hanno mai avuto un Illuminismo, e in Pakistan cercano di spiegare la teoria dei buchi neri col Corano: leggete il povero Prof. Pervez Hoodbhoy, e le sue disperate lotte laggiù. Poi le donne… bè, le trattano da vomitare (almeno su questo, donne, siete d’accordo con me!). Negli ospedali italiani sti islamici pretendono spesso (non sempre) che in corsia sia una dottoressa a toccare le loro mogli, anche se hanno un tumore che le ammazzerà in due mesi, ma no, sai, l’Islam…
Allora la faccio breve. Obietto al pasticcere, mentre mi stappo da solo un vino e mangio una pizzetta, che se un pasticcere occidentale facesse i biscotti a forma di bara da morto con Maometto stampato sopra (VEDI FOTO SOPRA), da loro gli taglierebbero la gola in 72 minuti. Questo accadrebbe in Tunisia, Algeria, Iran, Pakistan ecc.

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Il corpo del reato: i biscotti a forma di bara con la croce (foto pubblicata da Paolo Barnard)


Per farla breve: gli estremisti islamici che taglierebbero la gola in 72 minuti chiamano la polizia:

Arrivano sti cerebro-impediti poliziotti. Il pasticcere islamico manco si presenta, i poliziotti sono abbandonati a se stessi dal denunciante! Ma subiscono. SUBISCONO. Io invece mi qualifico e gli spiego. E loro cosa fanno? Eh? Eh? Perché oltre a saper ammazzare Cucchi e Aldrovandi, ste vergogne indegna della divisa di Stato e di uno stipendio, che fanno SEMPRE? SE LA PRENDONO CON L’ANELLO DEBOLE. Cioè io.
Poi arriva il pasticcere islamico, e cosa fa? Li PRENDE PER IL CULO!, giuro, prende per il culo la Polizia di Stato sbuffonaggiando il saluto militare. Ma cosa fanno ste vergogne indegna della divisa di Stato e di uno stipendio e che hanno la divisa sbuffoneggiata dall’islamico?
Denunciano me per oltraggio a pubblico ufficiale.

Le differenze tra le due storie sono evidenti: a parte la storia della pizza, nel secondo racconto (credibilmente) non si accenna ad alcun rifiuto di pagare il conto. Ma Paolo Rossi Barnard è nato a Bologna nel 1958. Avete unito i puntini?

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