Fabio Fazio ricorda Gino Strada dopo la visita alla camera ardente nella sede di Emergency

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-22

Il conduttore televisivo Fabio Fazio, amico di vecchia data di Gino Strada, lo ricorda commosso all’uscita della sua camera ardente: “Per noi è stato un dono, era abituato prima a fare e poi a parlare”

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“Sono triste, lo conoscevo da tantissimi anni, ma mi fa piacere vedere tutto l’affetto che ha ricevuto, sono scuro che lo avrebbe sorpreso”. Commosso e con gli occhi lucidi, Fabio Fazio è uno dei primi a visitare la camera ardente di Gino Strada questa mattina nella sede di Emergency a Milano. Un ultimo saluto all’amico di una vita, e un pensiero per l’inestimabile patrimonio umano che ha lasciato in eredità. “Come dicevo con Simonetta (la seconda moglie di Gino Strada, ndr) le sue parole sono sempre state esperienziali, come le mani dei medici veri, che si sporcano per gli altri”, ha detto all’uscita della visita, in via Santa Croce.

“Quando lui diceva delle parole negli incontri pubblici o in privato – ha aggiunto Fabio Fazio – erano come un regalo per noi, erano parole vere, che arrivano da un’esperienza concreta, di chi è abituato prima a fare e poi a parlare, in un modo in cui di solito si parla e non si fa niente”. Per il conduttore tv è stato “un grande privilegio averlo avuto, ed è un grande vuoto non averlo adesso”. “Faremo il possibile – ha concluso – per stare vicini a Emergency, a Simonetta, a Cecilia, è il nostro modo di essergli grati per quello che ci ha insegnato”.

Alle 9 di questa mattina, un’ora prima dell’apertura della camera ardente, c’era già tantissima gente in coda per entrare a portare omaggio all’urna delle ceneri di Gino Strada. Un colpo d’occhio notevole, con molti più presenti rispetto a ieri, primo giorno dei tre durante i quali si può dare l’ultimo saluto al fondatore dell’Ong che ha curato 11,5 milioni di persone nel mondo dal 1994. Ieri sera alle 22 – orario di chiusura – erano quattromila le persone entrare, mentre oggi alle 10 ce n’erano altre duemila già in coda.

Molti con i fazzoletti dell’Anpi al collo, moltissimi con addosso la maglietta rossa di Emergency. Intanto il muro dei biglietti di ricordi e di ringraziamenti cresce a dismisura ed è diventato ormai una specie di memoriale pieno di fiori, di foto e di pensieri scritti a mano per regalare all’eternità il ricordo di Gino Strada.

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