Il piano per l’esame di maturità e di terza media

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-04-02

Due sono le scelte fatte finora dalla ministra Lucia Azzolina: almeno una prova dell’esame si farà, a meno di un tracollo della situazione sanitaria che al momento non si prevede e a giudicare gli studenti non saranno i temuti prof di altre scuole, ma gli stessi che li hanno accompagnati negli anni delle scuole superiori

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C’è un piano per l’esame di maturità e per quello di terza media,  mentre ancora nessuno sa se le scuole potranno riaprire anche solo per permettere ai 460 mila maturandi di sostenere il loro esame. Il decreto necessario per modificare gli esami è quasi pronto e arriverà in Consiglio dei ministri domani.

Il piano per l’esame di maturità e di terza media

Il Corriere della Sera racconta in un articolo a firma di Gianna Fragonara che due sono le scelte fatte finora dalla ministra Lucia Azzolina: almeno una prova dell’esame si farà, a meno di un tracollo della situazione sanitaria che al momento non si prevede e a giudicare gli studenti non saranno i temuti prof di altre scuole, ma gli stessi che li hanno accompagnati negli anni delle scuole superiori perché la commissione d’esame sarà composta solo da sei membri interni più un presidente-notaio esterno.

A queste si aggiunge un’altra misura per alleggerire lo stress degli studenti, vista la situazione: se si riuscirà a fare un esame con le tre prove, i due scritti e l’orale, la seconda prova, quella di indirizzo, comunque non sarà nazionale ma sarà preparata dalle singole commissioni: è quello che avviene di solito per l’esame di terza media. Che cosa succederà invece se gli esperti del comitato scientifico diranno no all’ipotesi di far tornare a scuola i maturandi tutti insieme per gli scritti?

Si procederà con un esame fatto del solo colloquio: niente tema di italiano, niente prova di indirizzo dopo aver cancellato anche Invalsi e alternanza scuola-lavoro,probabile ammissione di fatto generalizzata per evitare ricorsi, resterebbe poco di quello che è l ’esame di Stato vero e proprio. È tuttavia questo uno scenario probabile, che si sta verificando con Palazzo Chigi e il Quirinale.

scuole chiuse ipotesi orali maturità
Scuole chiuse: l’ipotesi degli orali alla maturità (Il Messaggero, 5 marzo 2020)

Due quindi sono le ipotesi sul tavolo per l’esame di maturità. Il primo prevede una prova scritta invariata e un secondo scritto diversificato per ogni istituto:

La prima prova resterebbe invariata, la seconda diventerebbe una prova di indirizzo non più nazionale, ma diversificata da scuola a scuola: sono le singole commissioni, quest’anno composte da soli membri interni più un presidente esterno, a scegliere la prova per i loro studenti. È quello che avviene di solito per gli esami di terza media.

Alle due prove — il cui valore è di 20 punti l’una nella composizione del voto finale — seguirebbe l’esame orale, che vale altri 20 punti. Gli altri quaranta punti sono assegnati come sempre sulla base dei risultati degli ultimi tre anni di scuola.

Il super orale da 60 minuti per la maturità e la tesina di terza media

Se questa ipotesi non dovesse andare in porto a causa delle restrizioni,  giudicando troppo pericoloso lo spostamento dei 460mila studenti che devono sostenere l’esame di Stato contemporaneamente, è pronto un «piano B».

Concentrare tutto in un solo orale, evitando le prove scritte: per l’orale gli studenti sono scaglionati in un calendario che lascia la possibilità di non incontrarsi o di restare a distanza. Difficile invece immaginare un esame online perché deve essere garantito per tutti gli studenti non solo di avere tablet o computer, ma anche una connessione adeguata a casa. La  ministra ha parlato di un orale «corposo» e più lungo nel quale gli studenti si giocherebbero tutte le loro carte, visto che — se non verrà cambiata la valutazione come hanno chiesto alcune forze della maggioranza—la sola prova varrà 60 punti sui 100 disponibili.

scuole chiuse marzo aprile

È confermato che a giudicare gli studenti saranno i professori della classe, tra i quali saranno scelti i sei membri della commissione. Sull’ammissione all’esame — è stata richiesta per tutti dalle associazioni degli studenti — il ministero vuole lasciare la scelta ai collegi dei docenti: già la legge attuale lascia la possibilità di ammettere con il 5, purché tutto il collegio sia d’accordo e la decisione motivata.

Infine c’è l’esame di terza media: nell’ipotesi di un rientro a maggio potrebbe non cambiare nulla o quasi, ma se le scuole resteranno chiuse fino a giugno, far spostare 500mila ragazzini di quattordici anni per i tre scritti più l’orale — assieme ai loro genitori che dovrebbero accompagnarli — sembra molto complicato. L’idea che si sta facendo strada è quella di mantenere comunque la prova d’esame ma di farla, per così dire, a distanza. Gli studenti dovranno consegnare un loro elaborato, quella che era la «tesina», alla commissione che, come succede sempre, è composta dai docenti della classe più il preside che ne è presidente.

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