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Condannato all’ergastolo Shishimarin Vadim, il soldato russo accusato di crimini di guerra in Ucraina
Massimiliano Cassano 23/05/2022
Il 21enne soldato russo Shishimarin Vadim Evgenyevich è stato condannato all’ergastolo dal tribunale distrettuale di Kyiv: lo scorso 28 febbraio uccise un civile disarmato di 62 anni nella regione di Sumy con diversi colpi alla testa
Soltanto uno scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina permetterà a Shishimarin Vadim Evgenyevich di ritornare a casa: il 21enne soldato dell’esercito di Mosca è stato infatti condannato oggi all’ergastolo per crimini di guerra dal giudice Serhiy Agafonov. “Considerato che il reato commesso è un crimine contro la pace, la sicurezza, l’umanità e la giustizia internazionale, la corte non ravvisa la possibilità d’infliggere una pena per un periodo più breve”, ha dichiarato il magistrato. In aula l’imputato si è dichiarato colpevole dell’uccisione di Oleksandr Shelipov, un civile disarmato di 62 anni colpito alla testa nel villaggio di Chupakhivka nella regione di Sumy lo scorso 28 febbraio.
Condannato all’ergastolo Shishimarin Vadim, il soldato russo accusato di crimini di guerra in Ucraina
Nel corso del processo che si è svolto nel tribunale distrettuale di Kyiv, il giovane soldato si è scusato con la vedova della vittima, Kateryna Shalipova, dicendole che riconosceva la sua colpa e chiedendole di perdonarlo. “Non volevo uccidere”, sono state le ultime parole del sergente, mentre il suo avvocato difensore, Viktor Ovsiannikov, ha detto alla corte che il suo assistito ha sparato dopo essersi rifiutato per due volte di eseguire l’ordine. Il pubblico ministero Andriy Synyuk ha stabilito che gli argomenti della difesa non fossero sufficienti a cambiare l’essenza del caso. “Sono sinceramente pentito. Ero nervoso in quel momento, non volevo uccidere… però è successo”, ha detto Shishimarin, che ha colpito la vittima alla testa diverse volte con un fucile d’assalto. Doveva obbedire agli ordini del suo superiore – è stata la tesi difensiva – che gli aveva detto di uccidere un uomo che stava parlando al telefono e che avrebbe potuto fornire informazioni sulla loro posizione. Shishimarin e altri militari russi si trovavano a bordo di un’auto e stavano scappando dalle forze ucraine.
Le reazioni alla sentenza contro il prigioniero di guerra
“Si merita l’ergastolo per aver ucciso mio marito”, era stata la risposta di Kateryna Shalipova, che aveva aperto alla possibilità di lasciare libero Shishimarin solo se entrasse a far parte di uno scambio di prigionieri ”con i difensori di Mariupol” in modo da salvare i combattenti ucraini evacuati dalle acciaierie Azovstal. La procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova ha fatto sapere di stare indagando su altri 41 soldati russi, accusati di crimini di guerra. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha commentato la sentenza alla Cnn: “Siamo naturalmente preoccupati per le sorti del nostro cittadino. Non abbiamo molte opportunità di proteggere i suoi interessi sul posto poiché (a Kyiv) le istituzioni straniere in realtà non hanno attività. Questo non significa che non valuteremo la possibilità di fare tentativi attraverso altri canali”.
(immagine di copertina: Italy Photo Press)