Entrati “solo per curiosità”: la fantasmagorica spiegazione di Forza Nuova per l’assalto alla CGIL

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-21

L’interrogatorio di Forza Nuova dopo l’assalto alla CGIL ha del ridicolo, Franceschi dice di essere lì per curiosità

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L’interrogatorio di Lorenzo Franceschi ci ha restituito una serie di stranezze che la metà ne basterebbero. “Ho usato il megafono per cercare di bloccare l’assalto al sindacato”.  Hanno respinto le accuse gli ultimi due arrestati per l’assalto alla Cgil avvenuto a Roma dello scorso 9 ottobre, accusati di devastazione aggravate e resistenza pluriaggravata.

“Sono entrato per curiosità” ha detto Lorenzo Franceschi, 58enne di Arezzo, all’interrogatorio di ieri mattina. Entrambi hanno detto che Forza Nuova non è più operativa e che avevano preso contatti per la manifestazione “tramite le chat no green pass. Ho portato con me una bandiera, ma è legittimo alle manifestazioni”.

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Interrogato anche Massimiliano Ursino, 44 anni, leader di Palermo del movimento di estrema destra.

“Conosco sia Roberto Fiore, sia Giuliano Castellino, sia Luigi Aronica, scendiamo in piazza come semplici manifestanti”, ha affermato Ursino, difeso dall’avvocato Enrico Sanseverino. Ricordando la manifestazione di sabato 9 ottobre, Franceschi ha spiegato che aveva “il megafono in mano per invitare i manifestanti a non entrare alla Cgil”: “Ho usato il megafono per cercare di bloccare l’assalto al sindacato” ha detto al gip.

Eppure era stato lo stesso giudice delle indagini preliminari ad evidenziare condotte ben diverse negli scorsi giorni, “Alcune immagini mostrano la carica distruttiva degli occupanti e documentano la piena compartecipazione dell’Ursino il quale, da organizzatore e promotore della iniziativa, lasciava che gli altri scatenassero la rabbia all’interno dei locali. Ursino, dunque, forniva il proprio supporto logistico – si riporta nell’ordinanza – perché entrava dalla finestra nella sede della Cgil e poi provava a forzare il portone spintonandolo insieme agli altri, nonché offriva, compiaciuto, il proprio sostegno morale sia alla devastazione della sede della Cgil che alle violenze perpretate ai danni delle forze dell’ordine”.

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