Emilia-Romagna al voto: come si vota e i candidati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-26

L’elettore è chiamato ad eleggere il Presidente di Regione e a rinnovare l’Assemblea Legislativa di viale Aldo Moro. Ha quindi quattro opzioni di voto. Le urne aperte dalle 7 alle 23

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Urne aperte da stamane alle ore 7 e fino alle 23, per eleggere il presidente della Giunta e i componenti dell’Assemblea legislativa in Emilia Romagna e in Calabria. Le operazioni di scrutinio avranno inizio a partire dalle ore 23.00, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti. Saranno complessivamente quasi 5,5 milioni gli elettori: oltre 3,5 milioni di cittadini sono chiamati al voto in Emilia Romagna mentre in Calabria gli elettori sono circa 1,8 milioni.

Emilia-Romagna al voto: come si vota

In Emilia-Romagna ci sono diciassette liste per sette candidati in corsa. Si vota dalle 7 alle 23, e lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne. Vince chi avra’ ottenuto il maggior numero di voti. Il sistema elettorale attribuisce un premio di maggioranza al vincitore, così da consentire la governabilità: almeno 27 consiglieri su 50. Agli elettori sara’ consegnata una sola scheda, di colore verde, ed è consentito il voto disgiunto. Si potrà votare per un solo candidato presidente e per una sola lista. Se si vota solo la lista, il voto andra’ anche al candidato governatore ad essa collegato. E’ consentito anche votare per il nome del candidato presidente prescelto e per una delle liste a lui non collegate. Quaranta consiglieri vengono eletti con un sistema proporzionale su liste circoscrizionali, altri nove vengono eletti con un sistema maggioritario sulla base delle singole circoscrizioni. L’ultimo seggio e’ quello del candidato presidente vincitore. La soglia di sbarramento e’ al 3% per le liste non coalizzate e al 5% per le liste coalizzate.

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Elezioni in Emilia-Romagna: i precedenti (La Repubblica)

La scheda elettorale è di colore verde (vedi fac-simile) e contiene i nomi dei sette candidati al ruolo di presidente, associati alla lista o alle liste che li sostengono. Oltre a Bonaccini e Borgonzoni corrono anche Simone Benini (Movimento 5 Stelle), Stefano Lugli (l’Altra Emilia-Romagna), Domenico Battaglia (Movimento 3V-Vaccini Vogliamo Verità), Laura Bergamini (Partito Comunista) e Marta Collot (Potere al Popolo). Nel la circoscrizione di Bologna le liste sono 16.

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Emilia-Romagna: i candidati a Bologna

L’elettore è chiamato ad eleggere il Presidente di Regione e a rinnovare l’Assemblea Legislativa di viale Aldo Moro. Ha quindi quattro opzioni di voto. Può scegliere di indicare solo il candidato presidente, tracciando un segno (ad esempio una “x”) sul relativo rettangolo, oppure solo una lista, crocettandone il simbolo: in questo caso il voto vale anche per il candidato presidente sostenuto dalla lista. In alternativa, può votare per un candidato governatore e per una delle liste collegate oppure perfino per una delle liste a lui avversarie. È, quest’ultimo, il caso del voto disgiunto, opzione invocata da più parti in questa tornata elettorale (ci conta in particolare Bonaccini) e che potrebbe risultare decisiva per la vittoria al fotofinish.

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Emilia-Romagna al voto: i candidati a Bologna (La Repubblica, 26 gennaio 2020)
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Emilia-Romagna al voto: i candidati a Bologna (La Repubblica, 26 gennaio 2020)

Sono in tutto sette i candidati a presidente della Regione Emilia Romagna. Ma la vera sfida e’ tra Lega e Pd, ovvero tra il candidato del centrosinistra e governatore uscente, Stefano Bonaccini, e la candidata del centrodestra, la leghista Lucia Borgonzoni. E’ su di loro, infatti, che sono puntati i riflettori, per un ‘duello’ che avrà ripercussioni anche sulla politica nazionale. Sono oltre tre milioni e mezzo i cittadini emiliano-romagnoli chiamati al voto, di cui circa 800mila concentrati nel bolognese. Il sistema elettorale prevede l’elezione diretta del presidente attraverso un turno unico: vince chi ottiene un voto in più degli avversari, ovvero la maggioranza semplice dei voti. Le liste che appoggiano il candidato che risulterà vincitore ottengono un premio di maggioranza, pari ad almeno 27 seggi su 50 totali. E’ consentito il voto disgiunto: l’elettore potrà barrare la croce del candidato a governatore e scegliere una lista diversa da quelle che sostengono il candidato prescelto.

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