Gli elettori M5S hanno votato come i leghisti al referendum in Veneto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-10-24

L’analisi dell’Istituto Cattaneo: la promozione dell’autonomia del Veneto è stata percepita come uno strumento da utilizzare contro il “sistema” a cui il M5s si oppone

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Secondo un’analisi del voto, effettuata dall’Istituto Cattaneo su tre città – Padova, Treviso e Venezia – in comparazione con le politiche del 2013, anche gli elettori del M5S hanno votato in massa per il sì al referendum per l’autonomia. «A ogni votazione secondo il Cattaneo – “il partito di Grillo” identifica un chiaro obiettivo politico. La promozione dell’autonomia del Veneto è stata, evidentemente, percepita come uno strumento da utilizzare contro il “sistema”». Un dato certamente interessante è quello che mostra in tutte e tre le città considerate gli elettori del M5s unanimemente favorevoli al Sì.

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Come hanno votato gli elettori dei principali partiti al referendum per l’autonomia (Corriere della Sera, 24 ottobre 2017)

In questo caso, la promozione dell’autonomia del Veneto è stata, evidentemente, percepita come uno strumento da utilizzare contro il “sistema” a cui il M5s si oppone. Gli elettori che nel 2013 scelsero il Pd invece si dividono. A prevalere è la scelta del non-voto, a cui aderisce una quota compresa fra il 57% di Venezia e il 66% di Padova. Vi è però anche una fetta rilevante pari a un terzo che, in linea con l’indicazione di alcuni esponenti di questo partito, ha scelto di recarsi alle urne e votare Sì. Vi è infine un 3% che sulla scheda ha votato No. Il risultato della consultazione lombarda è sicuramente meno importante, in termini numerici, rispetto a quello veneto, ma indica comunque la presenza di un terzo dell’elettorato lombardo favorevole alla richiesta di maggiore autonomia nei confronti dello Stato centrale”, prosegue l’Istituto Cattaneo che, in merito ai flussi, osserva: “la partecipazione alle urne è più elevata nelle province del nord-est, in particolare nei territori di Bergamo, Brescia e Sondrio (zone, per inciso, di maggior radicamento della Lega nord). Invece, l’affluenza si affievolisce spostandoci verso sud, con riferimento soprattutto alle province di Mantova, Cremona e Pavia”. “Rispetto al Veneto, dove l’alta partecipazione ha avuto un carattere fortemente trasversale, nel caso della Lombardia l’affluenza sembra essersi maggiormente caratterizzata, almeno a livello geografico, dal traino – non esclusivo ma significativo – della Lega nord”, conclude.

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