Edith Bruck con l’Ucraina rivive Auschwitz e si scaglia contro i negazionisti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-07

La scrittrice ungherese, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, parla della situazione in Ucraina e spiega come quelle immagini le stiano facendo tornare vivide nella memoria quel che lei è stata costretta a vivere da piccola

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Ha vissuto sulla sua pelle gli orrori del nazismo, diventando una testimone oculare dei campi di concentramento in cui venivano deportati gli ebrei (e non solo) durante la seconda guerra mondiale. Scene tratte da un romanzo tragico che il mondo si era ripromesso di non mostrare più. E invece quel che sta accadendo in Ucraina sta provocando la rievocazione di quelle immagini negli occhi e nella mente di Edith Bruck. Non tanto in termini di paragone tra due vicende storiche che sono distanti nel tempo, ma per le mostruosità e i massacri che si stanno perpetrando ai danni della popolazione ucraina.

Edith Bruck con l’Ucraina rivive Auschwitz e si scaglia contro i negazionisti

Intervistata dal quotidiano La Repubblica, la scrittrice ungherese naturalizzata italiana – che fu deportata ad Auschwitz quando era nel 1944 (aveva solamente 13 anni) e poi trasferita in altri cinque campi di concentramento tedeschi – non riesce a spiegarsi un fenomeno molto diffuso: quello del negazionismo. C’era all’epoca delle deportazioni nazi-fasciste ed è proseguito fino ad arrivare i nostri giorni. Perché c’è chi, nonostante le testimonianza dirette, continua ancora a negare l’Olocausto. E oggi Edith Bruck vede questo atteggiamento riproporsi guardando le immagini dei vari massacri di civili in Ucraina. Come quello di Bucha.

“Il negazionismo è ormai una patologia diffusa. Hanno negato Auschwitz, che è l’accadimento storico più documentato, vuoi che non neghino i massacri dei civili in Ucraina? Resto sbalordita. E provo disgusto per il giornalista russo che nel salotto televisivo attribuisce al nemico la colpa degli eccidi”.

La scrittrice, però, critica il paragone tra quel che sta accadendo ora in Ucraina e il genocidio ebreo avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Spiega che storie e contesti sono differenti, anche perché la vera portata dell’Olocausto è diventata evidente alla caduta dei regimi nazisti e fascisti in Germania e in Italia. La situazione attuale nel Paese ucraino, almeno per il momento, secondo lei è differente. Seppur molto grave. Talmente grave da riproporre nella sua mente immagini viste e vissute in prima persona:

“Mi tocca vedere cose che ho già visto. Anche se io le ho vissute dall’interno della guerra. Io ad Auschwitz dormivo con i morti accanto, oggi osservo la tragedia da casa mia. Ma è proprio per quel mio vissuto che mi identifico con le vittime. Sento l’orrore sulla mia pelle, la morte che arriva improvvisa, i corpi violati e torturati”.

Ma c’è chi nega oggi che ricalca quello stesso modus operandi di chi negava la Shoah e ha continuato a negarla nel corso degli anni. Nonostante le testimonianze, le storie, le ammissioni di responsabilità e le immagini che sono rimaste vive in quella pagina più buia della storia del mondo.

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