I 20 secondi in cui Draghi zittisce i due Mattei sul reddito di cittadinanza | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-06

Il presidente del Consiglio, parlando con i giornalisti, ha detto che condivide il senso della misura

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Che sa una misura perfezionabile è cosa nota a tutti, ma che ci sia del buono dietro al Reddito di Cittadinanza è una realtà che parte della politica nostrana tende a nascondere per motivi propagandistici. A sottolineare la bontà del sussidio è stato anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi che, con una sola frase, ha rispedito al mittente tutte le mozioni mosse in queste settimane da Matteo Renzi e Matteo Salvini.

Draghi zittisce Salvini e Renzi sul Reddito di cittadinanza

“È troppo presto per dire se verrà riformato, se verrà ridisegnato, riformato e come cambierà la platea dei beneficiari – ha detto il Presidente del Consiglio ai giornalisti riuniti a Palazzo Chigi prima della pausa estiva -. Quello che però vorrei dire è che il concetto che è alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno”. Parole che mostrano un grande distacco rispetto alle ultime frasi pronunciate dai leader di Lega e Italia Viva. Addirittura Matteo Renzi, nelle scorse settimane, ha annunciato l’intenzione di indire una raccolta firme per chiedere – attraverso un referendum – agli italiani di abolire il sussidio fortemente voluto dal MoVimento 5 Stelle (e approvato quanto i pentastellati erano al governo con il Carroccio).

Le parole di Mario Draghi, dunque, sottolineano alcuni aspetti critici nei confronti della misura, ma evidenziano anche un ruolo fondamentale del reddito di cittadinanza. Sicuramente si tratta di un provvedimento migliorabile, come evidente dai sussidi ricevuti (e poi tolti) da persone che non ne avevano diritto e requisiti. Ovviamente saranno da migliorare – e in questa direzione deve essere letta la dichiarazione del Presidente del Consiglio – tutte quelle dinamiche che dovrebbero portare un netto beneficio al mondo del lavoro. E questo esecutivo, visto l’indirizzo dato oggi dal capo del governo, punterà a inserire nuovi tasselli per perfezionare il tutto. Senza abolizione. Almeno per oggi.

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