Le scintille tra Russia e Italia sulla partecipazione di Putin al G20 esclusa da Draghi

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-06-28

Parlando a margine del G7 il presidente del Consiglio Mario Draghi ha escluso la presenza di Vladimir Putin al G20 in Indonesia. Ma Yury Ushakov, assistente del presidente russo, replica: “Non è lui che decide”

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Vladimir Putin “non verrà” al G20, il presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, che organizza l’evento “è stato categorico. Quello che potrà succedere è un intervento da remoto, vedremo”: lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del G7 tenuto oggi. Meeting che il capo dell’esecutivo ha definito “un successo” perché “ha riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina”. Parole rimbalzate in Russia e accolte con freddezza dal Cremlino.

Le scintille tra Russia e Italia sulla partecipazione di Putin al G20

L’assistente presidenziale Yury Ushakov, parlando con i giornalisti, ha precisato: “La Russia procede dal presupposto che l’invito è stato ricevuto e accettato. Non è Draghi che determina la partecipazione di Putin, probabilmente si è dimenticato di non essere più il presidente del G20”. L’Italia ha infatti presieduto l’assemblea lo scorso anno, cedendo poi il testimone all’Indonesia. E mentre viene ribadito che il G7 “è pronto a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario”, proseguendo sulla strada delle sanzioni, “essenziale per portare la Russia al tavolo dei negoziati”, da Mosca il ministro degli Esteri Sergej Lavrov attacca: “Più armi gli occidentali inviano in Ucraina, più durerà il conflitto e continuerà l’agonia del regime nazista”.

Draghi: “Difficile fare previsioni sulla durata della guerra”

L’incertezza sui tempi di una tregua è stata ribadita anche da Draghi: “È molto difficile fare previsioni sulla durata della guerra. All’inizio si dava per scontato che l’Ucraina sarebbe stata invasa e rapidamente avrebbe sottoscritto la pace, perché nessuno pensava potesse difendersi. La durata della guerra in un certo senso sta manifestando il successo della difesa ucraina, il successo del sostegno che il G7 e in generale la Nato ha dato all’Ucraina. Quindi, quanto duri è molto complicato dirlo. Quello che è certo che da questo summit esce, insieme alla fermezza del sostegno, che se c’è la possibilità di negoziati, qui siamo”.

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