La Diasorin di Saluggia e i test sierologici per il Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-09

La Diasorin ha annunciato “di avere completato presso il Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari al lancio di un nuovo test sierologico per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal SARS-CoV-2”

article-post

Marco Lillo sul Fatto Quotidiano oggi racconta la storia della Diasorin di Saluggia che il 7 aprile ha annunciato “di avere completato presso il Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari al lancio di un nuovo test sierologico per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal SARS-CoV-2”. Un annuncio che l’ha portata a far guadagnare le sue azioni dieci euro in due giorni:

Diasorin fa sapere che “sta lavorando per ottenere il marchio CE e l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) della Food and Drug Administration (FDA)entro la fine del mese di aprile”. A marzo era arrivato prima un contributo da parte dell’amministrazione Trump da 700 mila dollari per sviluppare un tampone rapido contro il Covid-19 e poi l’autorizzazione alla consociata americana Diasorin Molecular LLC per l’uso di emergenza del suddetto test “Simplexa Covid-19 Direct Kit”. Risultato: oggi Diasorin vale 7 miliardi e 240 milioni di euro. […]

Quanto all’utilità del tampone rapido brevettato dalla Diasorin, si può fare in un punto esterno al laboratorio dove sta il paziente, il cosiddetto POC, Denegri spiega: “Potrà essere molto utile per ridurre la pressione sul pronto soccorso e per gestire nel modo corretto il paziente che arriva negli ospedali”. Anche il mercato dei test sierologici al momento è in grande ebollizione. Esistono più di cento società che offrono test diversi. Si dividono in due tipologie: i kit cromatografici qualitativi (tipo quello usato dall’autore di questo articolo su di sé) che si fanno con una goccia si sangue e un po’ di reagente che fanno colorare, quando accade, le righe degli anticorpi sul tester: gli Igm che segnano l’avvio dell’infezione e gli Igg, l’anticorpo più stabile che dovrebbe dare una sorta di teorica immunità.

diasorin test sierologico coronavirus

Questi test si trovano sul mercato a 5 euro più Iva e sono stati acquistati da alcune regioni italiane come la Campania e Puglia.

Poi ci sono i test del sangue da laboratorio con il sistema ELISA adottati invece dalla Regione Liguria (che li affianca ai kit più semplici) e dalla Regione Veneto, che ne ha ordinati addirittura 700 mila kit prodotti in Cina e distribuiti da una società italiana. UN KIT cromatografico economico denominato Viva Diag è stato testato dalla task force anti Coronavirus del Policlinico San Matteo di Pavia in uno studio diretto dal professor Fausto Baldanti secondo il quale il test “non è raccomandato per il triage di pazienti con sospetto COVID-19”.

Soprattutto sui pazienti del pronto soccorso positivi al tampone solo nel 18.4% dei casi avrebbe dato un segno positivo al test sierologico per igm e-o Igg mentre nell’81.6% erano risultati negativi al test rapido sierologico. Lo stesso studio testimonia che la sensibilità sale molto se si va a fare il test su chi ha avuto una diagnosi positiva da tampone sette giorni prima, in quel caso si arriva fino all’84 per cento.

Leggi anche: Pio Albergo Trivulzio: gli esami spariti per nascondere l’epidemia

Potrebbe interessarti anche