«Di Maio? Gli consiglio di laurearsi e imparare le lingue»

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-09-02

Domenico De Masi, sociologo e collaboratore del MoVimento 5 Stelle nella passata legislatura, oggi in un’intervista a Repubblica sfotte Luigi Di Maio invitandolo a laurearsi e a lasciare la politica, mentre elogia Conte premier: Conte premier la convince? «È cresciuto. E sa perché? È l’unico colto in un mucchio di ignoranti. Passava per uomo di …

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Domenico De Masi, sociologo e collaboratore del MoVimento 5 Stelle nella passata legislatura, oggi in un’intervista a Repubblica sfotte Luigi Di Maio invitandolo a laurearsi e a lasciare la politica, mentre elogia Conte premier:

Conte premier la convince?
«È cresciuto. E sa perché? È l’unico colto in un mucchio di ignoranti. Passava per uomo di paglia, uno che conosceva soltanto le dinamiche dei consigli di facoltà, mentre l’altro giorno, uscendo dal colloquio con Mattarella, ha fatto un discorso quasi da statista. È la prova che la cultura dà da mangiare. Conte può sedersi a un tavolo con Merkel o Trump e Macron e parlare la loro lingua senza complessi d’inferiorità, queste cose fanno la differenza».

Di Maio sembra avere nostalgia del rapporto con Salvini.
«Ma non capisce che il Movimento oggi è molto più a sinistra di 17 mesi fa. Salvini lo ha svuotato a destra. Questo può facilitare il rapporto con il Pd, a patto che i democratici vogliano fare cose di sinistra».

domenico de masi

Come spiega il crollo del M5S?
«Di Maio ha fatto quattro cose contemporaneamente: capo del Movimento, vicepremier, ministro del lavoro, ministro dello Sviluppo economico. Neanche Churchill ci sarebbe riuscito. Salvini invece ha fatto solo campagna elettorale. Di Maio doveva fare solo il capo politico, perché, se avesse letto Robert Michels in Sociologia dei partiti politici avrebbe dovuto sapere che il passaggio da movimento a istituzione è delicatissimo. Il Movimento era un mucchio di sabbia, la Lega invece un mattone: perciò ha prevalso Salvini».

Che consigli dà a Di Maio?
«Di laurearsi. Di studiare l’inglese. Di andarsene all’estero, in un’università importante, e poi tornare: avrebbe 37 anni e la vita davanti»

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