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Le bufale del Giornale sulle mascherine che possono fare danni

neXtQuotidiano 26/05/2020

Secondo il Giornale «I rischi alla salute che possono derivare dal loro continuo utilizzo sono infatti diversi, come spiegato dal Dr. Russell Blaylock. Per esempio mal di testa, aumento dell’insufficienza respiratoria, ipercapnia, ovvero l’aumento dell’anidride carbonica nel sangue perché viene inspirata nuovamente». Chi è dottor Blaylock? E perché sono tutte fregnacce?

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Valentina Dardari sul Giornale oggi firma un articolo intitolato “L’allarme dei dottori: la mascherine adesso possono fare danni“. Secondo il quotidiano «I rischi alla salute che possono derivare dal loro continuo utilizzo sono infatti diversi, come spiegato dal Dr. Russell Blaylock. Per esempio mal di testa, aumento dell’insufficienza respiratoria, ipercapnia, ovvero l’aumento dell’anidride carbonica nel sangue perché viene inspirata nuovamente, ipossia, insomma, malattie che possono portare ad altre patologie più gravi, come crollo delle difese immunitarie e situazione favorevole al tumore». Questo è l’unico “dottore” che viene citato nell’articolo.

Il Giornale e il complotto delle mascherine dannose per la salute

Il Giornale cita come fonte questo sito che è un portale di notizie dedicato per i professionisti della contabilità e della finanza. L’articolo pubblicato da Accounting Weekly è però copiato da Technocracy News, che è la fonte originale dell’articolo. Il dottor Russel Blaylock è invece un neurochirurgo americano in pensione che attualmente insegna in un’università cristiana del Missouri ed è attualmente dedito a promuovere teorie cospirazioniste come quella delle scie chimiche, che secondo lui verrebbero rilasciate per causare il cancro secondo un complotto di governo e aziende. Blaylock è stato in più occasioni definito No-Vax e per queste sue posizioni ha vinto il premio di ciarlatano del giorno assegnato da un blog di cacciatori di bufale americano. Oltre a sostenere che l’aspartame sia pericoloso per la salute, Blaylock promuove “cure alternative” per il cancro.

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Il Giornale si iscrive ai No Mask riportando la storia dell’ipercapnia, di cui abbiamo parlato qui: come spiega tra gli altri anche l’università di Padova e la Reuters attraverso le parole di un rappresentante dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), è vero che respirare quantità eccessive di anidride carbonica può essere pericoloso nel tempo (può provocare l’ipercapnia, condizione derivante da troppa anidride carbonica nel sangue), il livello di CO2 che si può accumulare nella mascherina è per lo più tollerabile per le persone esposte, anche se può provocare alla lunga mal di testa. Ma nessun avvelenamento. Uno studio che risale al 2006 ha esaminato gli operatori sanitari che indossavano mascherine N95 (e solo quelle) durante l’epidemia di SARS e ha concluso che l’uso di quel modello può indurre gli operatori sanitari a sviluppare mal di testa e indossarli per periodi di tempo più brevi può ridurre la frequenza e la gravità del mal di testa. Anche l’allergologo Gennaro Liccardi, già responsabile dell’ambulatorio di allergologia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, nonché professore a contratto di “Allergologia” della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università Tor Vergata di Roma ha spiegato a NapoliToday che le mascherine non creano particolari problemi neanche “nei soggetti con asma o BPCO non importanti: quando, invece, tali patologie sono più gravi è bene usare cautela nell’utilizzo della stessa”. Il dottor Salvo Di Grazia su Medbunker ha pubblicato un paio di giorni fa un post in cui ha spiegato anche che “La quantità di anidride carbonica respirata perché trattenuta dalle mascherine contribuisce ad alimentare in minima parte quella che già fisiologicamente è trattenuta in tutto il sistema respiratorio normalmente e che si rimescola con l’aria nuova, senza conseguenze per l’organismo perché questo è un processo normale”.

Non ci sono insomma variazioni fisiologiche, significative o misurabili. Lo notano anche vari studi. Aggiungiamo un altro particolare interessante. Qualcuno potrebbe dire: “ma ammesso non aumenti l’anidride carbonica, non potrebbe diminuire l’ossigeno e quindi un danno in ogni caso?”.
No. L’ossigeno che arriva agli alveoli e poi scambiato, tranne prolungata permanenza in ambienti con scarso ossigeno, resta costanteIn uno studio, per ottenere una lieve “ipossia” (diminuzione dei livelli di ossigeno nel sangue) si è dovuto somministrare un gas apposito alle persone studiate perché, nonostante avessero la mascherina e facessero esercizio moderato (bicicletta), la saturazione dell’ossigeno nel sangue restava normale.

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