I danni globali dell’alcol

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-02

Su «Lancet» i risultati di una ricerca in 195 Paesi: bere è la causa di oltre 60 malattie e non c’è un livello minimo di consumo che azzera i rischi

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Sulla rivista scientifica Lancet sono stati pubblicati i risultati emersi da un’analisi cosiddetta Gbd, acronimo di Global Burden of Disease Study. Si tratta dello studio più estensivo mai effettuato sugli effetti dell’alcol, condotto su 195 Paesi in un arco temporale compreso fra il 1990 e il 2016.

I dati mostrano chiaramente, a livello mondiale, i danni realmente globali di questa sostanza. Nel 2016 era il settimo fattore di rischio non solo di morte prematura, con 2,8 milioni di morti (circa il 10%, maggiore per imaschi), ma anche di perdita di salute. Non solo. Il consumo di questa sostanza rappresenta la più grave causa di morte prematura e disabilità fra i 15 e i 49 anni.

La diatriba sul fatto che ci sia o meno una soglia di consumo al di sotto della quale l’alcol non fa male —o,a l contrario, addirittura farebbe bene — è un tema ricorrente sia nella letteratura scientifica sia nelle conversazioni al ristorante. Ma lo studio Gbd sembra spazzare via ogni dubbio: i dati indicano chiaramente che il livello di consumo di alcol che rende minimo il rischio di danno alla salute è zero. Di fronte a una tale affermazione non possiamo non ricordare che l’alcol costituisce un enorme problema di salute globale. Che, come accade sempre, affligge maggiormente i più poveri.

i danni globali dell'alcool
I danni globali dell’alcool (Corriere della Sera, 2 settembre 2018)

L’alcol è responsabile di oltre 60 malattie, fra cui quelle cardiovascolari, diversi tumori (ad esempio mammella e fegato), tubercolosi, diabete, patologie infiammatorie. Per avere un’idea dell’impatto delle malattie causate da questa sostanza, nel 2010 in tutto il mondo si sono registrati 493 mila morti per cirrosi epatica e 80.600 per cancro del fegato.

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