Damiano dei Maneskin sulla vittoria di Giorgia Meloni: “Oggi è un giorno triste per il mio Paese”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-26

Non è la prima volta che il frontman dei Maneskin si sbilancia dichiarando apertamente la propria posizione politica

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In tv, sui giornali, sui social, non si parla d’altro che del successo elettorale della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, a un passo dal divenire la prima donna Premier in Italia. La vittoria del Centrodestra è stata commentata anche da molti personaggi pubblici e artisti: dopo il cantante Renato Zero (col suo “manco più in albergo se va? È regime questo, è regime, st*onzi! Votate la mer*a che siete”), a dire la sua è stato Damiano dei Maneskin. Il frontman della band dei record si è espresso sulle elezioni stamattina attraverso una storia su Instagram, all’interno della quale ha pubblicato la foto della prima pagina del quotidiano La Repubblica col titolo “Meloni si prende l’Italia” e accanto il suo eloquente commento “Oggi è un giorno triste per il mio Paese”.

Damiano dei Maneskin interviene sulle elezioni: non è la prima volta che dichiara apertamente le sue idee politiche

Non è la prima volta che il frontman dei Maneskin si sbilancia dichiarando apertamente la propria posizione politica. Qualcosa di simile era già avvenuto durante alcuni dei suoi live, nei quali Damiano spesso e volentieri ha parlato della situazione in Ucraina, sottolineando la sofferenza del popolo di Kiev nel tentare di sopravvivere sotto il peso delle bombe. “Vi siete divertiti? Anche noi ci divertiamo, è un privilegio vivere mentre le bombe cadono sulle città”, aveva detto il cantante durante il concerto l’esibizione al Coachella, negli Stati Uniti.

Poi, l’ormai noto messaggio gridato al microfono all’interno di quasi 45 minuti di live nella notte californiana: “Free Ukraine, Fuck Putin”. Parole che non hanno bisogno di una traduzione e che, nella loro sintesi, erano arrivate dritte al bersaglio. Non solo: Damiano David aveva deciso anche di citare un film che ha fatto epoca, ovvero alcuni passaggi del monologo – il famoso “Discorso all’umanità” – di Charlie Chaplin ne “Il Grande dittatore”.

 

 

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