Politica

Da “Elezioni subito” a “Il voto può attendere”: la strana conversione di Lega e Forza Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-22

Potrebbero chiedere che si venga chiamati alle urne in autunno e non in primavera. Inversione a U anche per il Pd, che ora vuol vincere nei capoluoghi e rafforzare così il suo peso nel governo.

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Lo hanno chiesto a gran voce per mesi: che si torni a votare per un nuovo Parlamento. Il centrodestra lo richiede – a varie riprese – da prima dell’inizio della pandemia, e Salvini lo ha continuato a fare fino a pochi settimane fa: “Si è votato ovunque in Europa e nel mondo, e ovunque c’è pandemia. Perché qui non si può?” E ora continua a dirlo ancora Giorgia Meloni: “Io sono per ridare la parola agli italiani”. Ma almeno lei è stata sempre coerente con lue sue parole, cosa che non si può dire dell'(ex?) alleato Matteo Salvini, che dopo aver chiesto a gran voce le elezioni per mesi, ora non vuole andare alle urne nei grandi Comuni come Roma, Milano, Napoli Torino, Bologna, Trieste (in primavera). Perché? A scrivere un retroscena è Amedeo La Mattina per La Stampa:

Per la Lega un confronto duro in campagna elettorale avrebbe, inevitabilmente, un riflesso politico degli equilibri di governo. Ma soprattutto questo non è il momento giusto per tuffarsi in una campagna elettorale, che sarebbe a bassissima intensità. Niente comizi, nessun incontro in teatri, in luoghi chiusi, nessun contatto diretto con gli elettori. Insomma, quello che è il terreno ideale di Salvini verrebbe tagliato via. Allora meglio rinviare a settembre o a ottobre quando, tutti se lo augurano, saremo fuori dalla fase acuta della pandemia, al termine del piano vaccinale.

Quindi Lega e Forza Italia non vogliono andare a elezioni. Ma quello del centrodestra non è l’unico dietrofront. Anche il Pd – seppure in direzione contraria – ha fatto un’inversione a U. Perché i democratici invece sono sempre stati dell’avviso che: “Durante una pandemia non è prudente chiamare i cittadini alle urne”. E invece ora vogliono andarci. Primo motivo: le giunte sono alla loro scadenza naturale. Secondo motivo (sempre La Stampa):

La spiegazione di questa “conversione democratica”, spiegano fonti di Fdi, è dovuta al fatto che il Pd si sia convinto di poter vincere alle comunali di primavera nelle grandi città come Torino, Milano, Roma, Napoli. Con la conseguenza di poter contare di più nel governo Draghi.

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