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Cosa si rischia senza la proroga dello stato di emergenza

neXtQuotidiano 27/07/2020

La proroga è necessaria per rendere possibile la riapertura delle scuole a settembre, stabilire tempestivamente il regime di quarantena per i migranti

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Se non venisse prorogato lo stato di emergenza COVID-19, già dal primo agosto, diventerebbe più difficile governare in piena efficienza la macchina fin qui gestita da Palazzo Chigi. E così, mentre si avvicina il giorno in cui il governo dovrà decidere sulla data (ballano il 31 ottobre e il 31 dicembre), il Fatto Quotidiano spiega che la proroga è necessaria per rendere possibile la riapertura delle scuole a settembre, stabilire tempestivamente il regime di quarantena per i migranti.

O anche consentire, come è stato fatto in settimana, tramite ordinanza della Protezione civile, il pagamento anticipato delle pensioni e degli altri assegni per scaglionare le presenze negli uffici postali. Per questo tra i tecnici consultati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che nelle prossime ore riferirà alle Camere, c’è la convinzione che una proroga almeno fino al 31 ottobre sarà inevitabile. Anche se cresce il fronte dei contrari, da ultimo il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che ha già annunciato la presentazione di una risoluzione di tutto il centrodestra per chiedere il rientro nell’ordinario. Che Matto Salvini addirittura pretende a modo suo: “Non esiste la proroga dello stato di emergenza. Non li facciamo uscire dall’aula”.

proroga stato d'emergenza

La proroga dello stato di emergenza (La Stampa, 18 luglio 2020)

Secondo il quotidiano Conte, che pure ha consultato l’Avvocatura dello Stato, non parrebbe intenzionato a forzare la mano.

Ancorché l’allarme coronavirus che pare oggi sotto controllo sia tutt’altro che finito. “Il virus non è sconfitto e continua a circolare” ripete il ministro della Salute, Roberto Speranza. Mentre qualcun altro nel governo taglia corto: “Il Parlamento si assumerà la responsabilità di una scelta che rischia di avere alcune implicazioni importanti”. Ad esempio il mandato del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri rischia di cessare il 31. “Che ne sarà delle procedure di acquisto dei banchi per le scuole? E dei volontari mobilitati  dalla Protezione civile sul fronte dell’assistenz a? ”. Insomma l’idea diffusa è che la strada più agevole per scavallare i prossimi mesi sia quella di una proroga tecnica delle articolazioni messe in campo da Palazzo Chigi. Evitando un subentro di Regioni e Comuni e il rischio che ognuno vada per conto suo.

Mentre  è atteso per il 29 luglio il via libera del Parlamento al nuovo scostamento di bilancio (altri 25 miliardi) che richiede una maggioranza qualificata.

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