Cosa rischia Matteo Renzi con l'Italicum

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-04-07

Stefano Folli spiega su Repubblica il possibile colpo di scena

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Con l’Italicum una coalizione anti-Renzi potrebbe convergere su un solo candidato al secondo turno portando alla sconfitta del premier che ha voluto il suo sistema elettorale. Lo ipotizza oggi Stefano Folli su Repubblica, prendendo spunto dagli ultimi numeri dei sondaggi (quelli analizzati qualche giorno fa da Nando Pagnoncelli sul Corriere) che vedono una Lega in salute e un MoVimento 5 Stelle in crescita dopo gli ultimi scandali e le inchieste che hanno colpito il Partito Democratico.

sondaggi movimento 5 stelle
I risultati dei sondaggi di Pagnoncelli pubblicati sul Corriere della Sera (5 aprile 2015)

Folli nella sua analisi parte da una serie di dati di fatto: i provvedimenti del governo hanno avuto un impatto psicologico nell’opinione pubblica, ma le cifre dell’economia restano incerte (vedi i dati Istat) e quindi il consenso al premier sembra incontrare le prime difficoltà. Così almeno indicano alcuni sondaggi dai quali si deduce che la percentuale del Pd si è arrestata intorno al 37-38 per cento e, anzi, ha fatto qualche passo indietro rispetto ai mesi precedenti. Con la nuova legge i sondaggi indicano per il PD un possibile ballottaggio; Grillo appare in ripresa e Salvini sfiora il 14%, mettendo in pericolo la leadership del premier:

Infine c’è una questione di fondo che i sondaggi lasciano solo intravedere e che non va drammatizzata. Ma che non può essere ignorata nel momento in cui ci si appresta a votare la riforma elettorale, l’Italicum. È il dato che riguarda la ripresa in atto del Movimento 5 Stelle. Si parla di un 19-20 per cento all’incirca, che non è certo poco per una sigla considerata in crisi verticale. Anche questo è il segno che il «renzismo» vive un momento di appannamento. Come se il premier avesse allentato per un attimo la presa mediatica sui suoi elettori, a tutto vantaggio delle forze anti-sistema. E infatti al buon dato di Beppe Grillo fa riscontro — sempre nei sondaggi — l’ottimo risultato di Salvini: il 13-14 per cento. Tendenzialmente superiore alla percentuale di Forza Italia. Se si guarda al ballottaggio previsto dall’Italicum e si sommano le cifre dei 5 Stelle, della Lega, di un segmento almeno del partito berlusconiano allo sbando e dei Fratelli d’Italia, si ottiene un dato che non è così lontano da quello raccolto dal partito renziano più le liste minori di centrosinistra.
Il che significa che un indebolimento, anche relativo, del Pd determina un rischio: al secondo turno l’opinione pubblica anti-sistema potrebbe riversare i suoi voti sulla lista che contenderà a Renzi la vittoria finale. Non è una supposizione lontana dalla realtà, se si pensa che oggi i sondaggi danno Grillo al secondo posto. Movimento 5 Stelle e Lega, da soli, raccolgono sul piano virtuale circa il 34 per cento. È una base di partenza ragguardevole, tale da rendere il secondo turno una partita aperta fra le due liste maggiori. Questo offre argomenti a quanti,dentro il Pd e fuori, vedono con scetticismo il meccanismodell’Italicum. Che per funzionare ha bisogno di un Pd smagliante,capace di rintuzzare il fronte delle opposizioni.Non è detto che accada.

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