Coronavirus: il test rapido per la risposta in 60 minuti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-10

Il test molecolare di rapida risposta di Diasorin permetterà di ottenere risultati entro 60 minuti rispetto alle 5-7 ore attualmente necessarie con altre metodologie. Sarà reso disponibile probabilmente entro marzo a Roma e a Pavia

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Una nuova metodologia al posto del test del tampone per il Coronavirus SARS-COV-2 e per COVID-19. Il test molecolare di rapida risposta di Diasorin permetterà di ottenere risultati entro 60 minuti rispetto alle 5-7 ore attualmente necessarie con altre metodologie. Sarà reso disponibile probabilmente entro marzo allo Spallanzani di Roma e al San Matteo di Pavia e l’iter di registrazione sarà presentato alla Food and Drug Administration per l’Emergency Use Authorization.

Coronavirus: il test rapido per la risposta in 60 minuti

“Ci siamo attivati non appena sono state rese pubbliche le informazioni sulla sequenza genetica del virus, collaborando con i Centri di Riferimento italiani e statunitensi per sviluppare test molecolari veloci e accurati per fronteggiare questa emergenza sanitaria”, sottolinea Giulia Minnucci, R&D Director Europe in DiaSorin. In tal senso Minnucci spiega: “abbiamo analizzato oltre 150 sequenze virali pubblicate oggi nel database mondiale delle banche genetiche e disegnato un test destinato a rilevare tutte le varianti attualmente conosciute del Coronavirus Covid-19”. “Riteniamo di fondamentale importanza sviluppare un test per l’identificazione del Coronavirus in grado di fornire risultati precisi in tempi rapidi e orientare al meglio le decisioni cliniche”, aggiunge John Gerace, presidente di DiaSorin Molecular. “Come specialisti della diagnostica – conclude – abbiamo il dovere di rispondere a questa emergenza nel modo più rapido possibile, mobilitando i nostri ricercatori per realizzare un test di diagnostica molecolare che, ci auguriamo, possa contribuire a contenere questa nuova emergenza sanitaria”.

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Coronavirus: i sintomi e il test del tampone (La Repubblica, 22 febbraio 2020)

Attualmente per la diagnosi di COVID-19 si usa il test del tampone, un esame diagnostico che serve per ricercare microrganismi presenti nelle prime vie respiratorie (naso e gola).Consiste nell’inserire un sottile bastoncino cotonato, simile a un cottonfioc, nella gola per prelevare da faringe, tonsille e mucosa il materiale da esaminare. Il sistema della campionatura periodica dei cittadini in quarantena rimpatriati dalle zone epidemiche della Cina è stato adottato anche in Italia per gli italiani ospitati da febbraio scorso, al ritorno da Wuhan, nella sede militare della Cecchignola. Durante il periodo di quarantena, secondo il protocollo inizialmente predisposto, erano previsti 4 tamponi eseguiti periodicamente anche in assenza di sintomi. I campioni, dopo una prima analisi presso il laboratorio del Policlinico militare del Celio diretto dal Colonnello Florigio Lista, che ha contribuito alla messa a punto del protocollo, sono stati inviati allo Spallanzani e poi all’Istituto Superiore di Sanità.

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