Il Coronavirus nell’aria e le mascherine per tutti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-03

Il Coronavirus nell’aria viaggia? La ricerca del New England Journal of Medicine del 17 marzo, che “ha dimostrato che il virus può resistere in aerosol fino a tre ore, anche se la sua quantità si dimezza in un’ora”. E l’esperimento del Massachusetts Institute of Technology pubblicato su Jama il 26 marzo. Ma si parla di luoghi chiusi e non all’aperto

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Il Coronavirus viaggia nell’aria? Il titolo – poi modificato – di un articolo di Repubblica a firma di Michele Bocci ed Elena Dusi ha causato oggi un ampio dibattito sulla pericolosità nella circolazione di SARS-COV-2.

La storia del Coronavirus nell’aria

Il pezzo cita una ricerca del New England Journal of Medicine del 17 marzo, che “ha dimostrato che il virus può resistere in aerosol fino a tre ore, anche se la sua quantità si dimezza in un’ora”. E un esperimento del Massachusetts Institute of Technology pubblicato su Jama il 26 marzo, che “ha osservato che il virus viaggia sia su goccioline che in aerosol, e che quest’ultimo può arrivare a 7-8 metri con uno starnuto potente”. Come nota Giap, il secondo “non è uno studio fatto direttamente sul virus Sars-Cov2, ma una ricapitolazione di scoperte sulla trasmissione di agenti patogeni tramite goccioline e tramite aerosol”.

Spiega che uno starnuto non consiste solo di goccioline ma anche – traduciamo da profani – di «una nube gassosa turbolenta e multifase». Grazie alla compresenza di goccioline e aerosol, un agente patogeno trasmesso da uno starnuto può arrivare anche a 7-8 metri di distanza. La nube poi perde spinta e si disperde ma lascia «residui o nuclei di goccioline che possono restare in aria per ore, seguendo [attenzione a quel che sta per dire, corsivo nostro, NdR] i pattern di correnti imposte da sistemi di ventilazione o aria condizionata». Stiamo dunque parlando principalmente di ambienti chiusi.

Dove il testo arriva al punto, nel paragrafo intitolato «Implications for Prevention and Precaution», non parla di camminate all’aria aperta come il titolo di Repubblica indurrebbe chiunque a pensare, ma della maggiore distanza di sicurezza da tenere e delle precauzioni che dovrebbero osservare i lavoratori della sanità a contatto con malati di Covid-19, ed è tutto proposto con cautela e formulazioni ipotetiche

mascherine tipi modelli chi le deve utilizzare
Mascherine: i quattro tipi di modelli e chi le deve utilizzare (Corriere della Sera, 12 marzo 2020)

L’articolo quindi pare parlare solo di ambienti chiusi e in questo senso si può dire che il Coronavirus rimane nell’aria in presenza di persone contagiate.

L’OMS e le mascherine per tutti

Proprio per questo in ogni caso l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) potrebbe, se necessario, rivedere le sue raccomandazioni sull’uso delle mascherine alla luce dei risultati di un nuovo studio dell’MIT, secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono viaggiare nell’aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi: lo ha detto alla Bbc l’infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell’Oms che valuterà se – per rallentare la diffusione del virus – è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine.

come si mette e come si toglie la mascherina
Come si mette e come si toglie la mascherina (La Repubblica, 3 aprile 2020)

“L’Oms sta riaprendo la discussione esaminando le nuove prove per vedere se dovrebbe esserci un cambiamento nel modo in cui consiglia l’uso delle mascherine”, ha detto Heymann, ex direttore dell’Oms che nel 2003 coordinò la risposta dell’organizzazione alla Sars. Attualmente l’Oms raccomanda una distanza minima di almeno un metro da una persona che tossisce o starnutisce e sottolinea che i malati o le persone che mostrano i sintomi della malattia dovrebbero indossare le mascherine. Il nuovo studio indica che le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono raggiungere rispettivamente fino a sei e otto metri di distanza. Tuttavia precisa che le microparticelle più piccole possono ‘viaggiare’ nell’aria anche per distanze ben più lunghe. Ma stiamo di nuovo parlando di ambienti chiusi. Se questi dati verranno confermati, ha commentato Heymann, “è possibile che indossare una mascherina sia altrettanto efficace o più efficace della distanza” interpersonale.

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