Coronavirus: cosa succede con antibiotici, Ibuprofene, paracetamolo e vitamina C

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-18

Cosa succede con il Coronavirus e alcune categorie di farmaci come gli antibiotici, l’ibuprofene, il paracetamolo e rcon i farmaci contro l’ipertensione e la vitamina C

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Il Corriere della Sera oggi spiega cosa succede con il Coronavirus e alcune categorie di farmaci come gli antibiotici, l’ibuprofene, il paracetamolo e riepiloga anche cosa succede con i farmaci contro l’ipertensione e la vitamina C. Alle domande risponde Francesco Menichetti, direttore malattie infettive dell’Università di Pisa:

Gli antibiotici possono facilitare il contagio?
«No, chi sta assumendo antibiotici su prescrizione medica deve continuare a farlo osservando con rigore le indicazioni ricevute. Non c’è alcuna evidenza che prenderli esponga a maggior rischio. Anche dal punto di vista teorico è un’ipotesi poco credibile. C’è la diffusa convinzione che l’antibioticoterapia butti giù, diminuisca le difese. È sbagliato crederlo, non c’è nessun effetto immunosoppressivo. Gli antibiotici vanno sempre presi su indicazione del medico e con la corretta posologia e durata solo in caso di infezione da batteri, non virale».

Prendere l’antinfiammatorio ibuprofene, farmaco da automedicazione, può essere pericoloso?
«L’Organizzazione mondiale della sanità avverte che chi sospetta un contagio da coronavirus non dovrebbe assumere ibuprofene senza consultare il medico anche se non ci sono studi recenti che collegano questo antinfiammatorio, della classe dei Fans (antinfiammatori non steroidei), all’aumento dei tassi di mortalità. L’agenzia dell’Onu è intervenuta dopo aver ricevuto dalle autorità francesi la segnalazione sul rischio di assunzione di antinfiammatori non steroidei, i Fans, legata a Covid-19. Il timore nasce dal fatto che in teoria questi farmac hanno un effetto di depressione della risposta immunitaria».

ibuprofene coronavirus

Di fronte a un’influenza stagionale è quindi meglio ricorrere alla tachipirina (paracetamolo) invece che all’ibuprofene. Così come non ci sono evidenze che la Vitamina C protegga in qualche modo o maniera da SARS-COV-2 e da COVID-19, anche se c’è chi lo sostiene.

I farmaci usati negli ospedali per i malati gravi di Covid-19 con problemi polmonari possono essere acquistati in farmacia?
«No, nessuno dei farmaci elencati nei protocolli ospedalieri è disponibile in farmacia. Anche il farmaco contro l’artrite reumatoide che sarà al centro di una sperimentazione è somministrato ai malati di artrite solo in ospedale».

I farmaci per l’ipertensione possono favorire l’infezione da Sars-CoV-2?
«È solo un’ipotesi di lavoro e di ricerca che non ha ricadute nella clinica. In linea di massima chi assume antipertensivi della classe ace inibitori o sartani non deve interromperli perché non c’è alcuna chiara evidenza che il loro utilizzo possa favorire l’infezione da Sars-CoV-2. Questo timore fondato sulla somiglianza del meccanismo d’azione del farmaco e del virus potrebbe in realtà tradursi in un effetto protettivo degl iipertensivi. La Società italiana di ipertensione arteriosa, Siia, ha ribadito che allo stato attuale non c’è alcuna ragione per la quale il paziente iperteso debba sospendere la terapia».

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