Gli studi su Coronavirus, asintomatici e bambini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-29

Uno studio italiano a breve sarà pubblicato sull’European Journal of Pediatrics conferma che la malattia ha uno scarso impatto in età pediatrica. Intanto il primo campione rappresentativo nazionale elaborato dall’Office for National Statistics del Regno Unito dice che 7 soggetti su 10 risultati positivi non hanno evidenziato alcun sintomo

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Uno studio italiano sugli effetti dell’infezione da SARS-CoV2 nei bambini coordinato dall’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo” ed effettuato in 28 centri (prevalentemente ospedali) di 10 regioni in Italia durante le prime settimane della pandemia ha analizzato 130 bambini con accertata infezione da SARS-CoV2, 67 dei quali (51,5%) avevano un parente infetto e 34 dei quali (26,2%) erano affetti da altre malattie che nella gran parte dei casi erano patologie croniche di tipo respiratorio, cardiaco o neuromuscolare.

Gli studi su Coronavirus, asintomatici e bambini

Lo studio, che a breve sarà pubblicato sull’European Journal of Pediatrics, conferma che la malattia ha uno scarso impatto in età pediatrica. Nello specifico, anche se la popolazione dello studio era selezionata (alto tasso di comorbidità) nel 75,4% dei casi (98 bambini) la COVID-19 si è sviluppata in modo del tutto asintomatico o con sintomi lievi. “Si tratta di uno dei primi studi che si sono occupati di coprire il vuoto di informazioni ancora esistente in Europa sugli effetti di COVID-19 sui bambini – spiega la dottoressa Marzia Lazzerini, responsabile del Centro Collaboratore dell’Organizzazione mondiale della salute (OMS) dell’Irccs Burlo e coordinatrice della ricerca -. Dai casi analizzati emerge con evidenza – continua – il fatto che il Covid-19 dimostra una minore pericolosità nei bambini rispetto agli adulti. In ogni caso, serviranno ulteriori studi per comprendere al meglio gli effetti dell’infezione in particolare sui bambini con fattori di rischio per malattia più severa. Per questo motivo al Burlo stiamo predisponendo, studi di carattere longitudinale, per offrire ai bambini e alle loro famiglie ulteriori conoscenze e soprattutto protocolli operativi. Inoltre, stiamo verificando, su un campione nazionale di oltre 2500 bambini, se esistono fattori predittivi per la diagnosi di Covid-19. Infine – conclude la dott.sa Lazzerini -, stiamo valutando le conoscenze, attitudine e pratiche legate alle modalità di diagnosi e tracciamento dei contatti, nonché l’impatto dell’epidemia sulla qualità dei servizi materno-infantili in diversi paesi in Europa. Speriamo in questo modo di poter contribuire a migliorare le cure per mamme e bambini”.

coronavirus usa 100mila morti
Coronavirus: i morti nel mondo (Il Messaggero, 29 maggio 2020)

Intanto il primo campione rappresentativo nazionale elaborato dall’Office for National Statistics del Regno Unito dice che nel paese 7 soggetti su 10 risultati positivi al nuovo coronavirus non hanno evidenziato alcun sintomo. Gli asintomatici rappresentano oltre i due terzi dei soggetti testati e solo 1 su 15 ha sviluppato anticorpi. In totale, 87 soggetti su un campione di 19mila testati sono risultati positivi. Il dato è preliminare. L’Ons sottolinea quindi l’importanza del distanziamento sociale per prevenire il contagio da persone che stanno apparentemente bene. Tuttavia, altri esperti hanno messo in guardia dal rischio dei falsi positivi. I risultati hanno anche dimostrato che solo un soggetto testato su 15 ha sviluppato anticorpi al nuovo coronavirus SARS-COV-2: un “altro colpo – scrive il Times – alle speranze che l’immunità di gregge possa portare alla fine dell’epidemia senza il bisogno di un vaccino o trattamenti”. Il 79% dei soggetti risultati positivi ai test non riporta alcun sintomo in quello stesso giorno ed il 70% non ha riportato alcun sintomo le settimane precedenti e quelle successive al test. “Se il 70% delle persone sono asintomatiche ciò significa probabilmente che ci sono persone infettive che non sanno di esserlo, e perciò è importante continuare con il distanziamento sociale”, ha sottolineato Peter Benton dell’Ons. Benton ha precisato tuttavia che in totale solo 87 soggetti su un campione di 19mila testati sono risultati positivi, sottolineando che i risultati sono preliminari. “Se la maggioranza delle persone infettate no mostrasse sintomi – ha commentato Carl Heneghan della Oxford University – questo potrebbe essere un elemento molto importante nella strategia di test e tracciamento. La diffusione asintomatica – ha concluso – è l’aspetto più significativo relativamente a questo virus”.

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