Politica
Sarà un magistrato a permettere a Conte di prendere la guida del M5S?
neXtQuotidiano 16/04/2021
Sarà il tribunale di Cagliari a dare la possibilità a Conte di essere votato su Rousseau capo politico dei 5 Stelle? La storia di un ricorso in Sardegna e di come potrebbe aiutare l’ex presidente del Consiglio
Sarà il tribunale di Cagliari a dare la possibilità a Conte di essere votato su Rousseau capo politico dei 5 Stelle? Secondo Repubblica è in arrivo un atto che chiederebbe di indire la votazione dell’organo collegiale approvato dagli iscritti lo scorso 17 febbraio. E ci sarebbe un trucco per far entrare l’ex presidente del Consiglio nella votazione.
Sarà un magistrato a permettere a Conte di prendere la guida del M5S?
Annalisa Cuzzocrea su Repubblica spiega cosa è successo:
La storia è intricata, ma può riassumersi così: secondo il tribunale sardo i 5 Stelle sono in questo momento senza guida, perché la reggenza di Vito Crimi è decaduta nel momento in cui l’assemblea ha votato per la nascita del nuovo direttivo a 5. Per questo, davanti al ricorso della consigliera regionale sarda Carla Cuccu, espulsa per decisione del comitato di garanzia, il giudice ha nominato un curatore ad acta, l’avvocato Silvio Demurtas. Il passaggio successivo, che è stato sollecitato e che dovrebbe avvenire nelle prossime ore, è l’invio da parte del pubblico ministero di una sorta di ingiunzione nei confronti di Beppe Grillo, che sarà sollecitato a ricostituire la governance mancante. Proprio a questo, i vertici del Movimento hanno deciso di aggrapparsi per tentare l’ultimo affondo sull’associazione Rousseau. Grillo chiederà a Davide Casaleggio di consentire il voto. Davanti a un rifiuto, si appellerà al giudice perché — racconta chi ci sta lavorando — «un ente privato non può frapporsi come ostacolo alla vita associativa di un partito».
Secondo la Cuzzocrea Conte potrà essere votato, ed eletto, grazie ad un trucco: un voto a squadre; l’ex presidente del Consiglio sarà il team leader, come premier deisgnato due volte su Rousseau dai grllini, insieme a quattro persone che costituirebbero una sorta di segreteria. Se tutto andrà bene Conte diventerà il capo politico. Ma già lo attende una discreta grana: il nuovo trattamento economico degli eletti M5S non è ancora entrato in vigore ma i pentastellati già litigano sulle nuove regole per le restituzioni, scritte nero su bianco in un documento trasmesso oggi ai parlamentari che per la prima volta certifica lo stop al versamento di 300 euro al mese all’Associazione Rousseau. Dal primo aprile ogni deputato e ogni senatore, si legge nel testo, dovrà restituire “una quota mensile forfettaria pari a minimo euro 1.500,00 mediante versamento ad un conto dedicato come indicato al punto A delle disposizioni generali” e “una quota mensile pari a minimo euro 1.000,00 al MoVimento 5 Stelle per il mantenimento delle piattaforme tecnologiche, Scudo della Rete, comunicazione e altre spese generali di funzionamento”. Ma dalle chat grilline arrivano puntuali le contestazioni. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, molti parlamentari criticano soprattutto il punto del documento che impegna i “portavoce eletti” a contribuire anche “alle spese per eventi, iniziative, campagne elettorali nazionali, regionali e locali secondo necessità”. E in tanti, adesso, minacciano di non finanziare il nuovo corso del Movimento. “Come mai – si chiedono fonti parlamentari – dobbiamo pagare mille euro per una struttura nuova, che dovrebbe erogare gli stessi servizi che prima pagavamo 300 euro, proprio in un momento di difficoltà del Paese?”. “Non conosciamo il progetto di Conte, non ci chiedono di aderire, ma ci chiedono di contribuire economicamente a scatola chiusa”, l’accusa che viene mossa da più deputati e senatori, che aggiungono: “E’ il caso che si chiarisca il progetto in una assemblea a stretto giro, affinché si possa rendere noto a tutti gli iscritti del Movimento che cosa sta accadendo e come si intendono regolare i rapporti con Rousseau sul pregresso e sul futuro”