Conte capo politico dei 5 Stelle? Il futuro dell’ex premier nel Movimento

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-25

Forse la definizione di “capo politico” non sarà quella definitiva. Ma il ruolo di Giuseppe Conte sarà quello di leader dei pentastellati. Il sì di Di Maio e la visione di Beppe Grillo

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Secondo il Messaggero è fatta: Giuseppe Conte diventerà capo politico del Movimento 5 Stelle. L’ex presidente del Consiglio avrebbe parlato con Beppe Grillo durante un incontro e dato il via libera all’operazione. Che però richiederebbe una modifica dello Statuto M5S:

In ogni caso è arrivato il semaforo verde dalla maggioranza dei big. Occorrerà modificare lo statuto o comunque rimodellare il processo che porterà alla governance dei 5, la nuova rivoluzione che ha già avuto l’ok della piattaforma Rousseau. A meno che non si decida di eliminare la nascente struttura per la quale ieri sono arrivate le prime indicazioni riguardo alle candidature. Grillo ormai ha deciso di affidare le chiavi della rifondazione del Movimento all’ex premier che domani terrà la prima lezione da docente in videocollegamento con la sua ex università. Poi tornerà nell’agone politico. Ha chiesto e ottenuto che ci fosse unità sul sul suo nome e che l’orizzonte sia quello di un’alleanza strutturale con il Pd e con LeU

giuseppe conte capo politico m5s

Forse la definizione di “capo politico” non sarà quella definitiva, spiega il Corriere. Ma il ruolo per l’Avvocato del Popolo sarà quello di leader dei pentastellati:

«Non importa la forma, quella la sceglierà lui, ciò che conta è che Conte sia al centro del progetto», dice uno dei punti di riferimento del Movimento. E il comitato direttivo partorito dopo i lunghissimi Stati generali e appena votato su Rousseau? «Non sarà dirimente». In poche parole a Conte toccherà scegliere i tempi e il modo. La via più semplice da percorrere è quella che lo vede come presidente del Movimento con ampie deleghe decisionali, affiancato dal comitato direttivo. Una via che passerebbe da una semplice modifica dello statuto e che vedrebbe alcuni big fargli da supporto. L’altra opzione in campo è il ritorno del capo politico o come figura permanente all’interno del direttivo, o «boicottando» la nuova struttura nascente. Il problema è che realizzare una sorta di primus inter pares è complesso: comporta il varo di nuove regole da parte del comitato di garanzia e sempre una modifica allo statuto. «Tanto ne vale ritornare al punto di partenza», spiega un big pentastellato.

Che non siano solo retroscena lo dimostrano le dichiarazioni fatte in questi giorni dai big pentastella, ad esempio Paola Taverna e Bonafede, che supportano la scelta di Conte alla guida del Movimento. E anche Luigi Di Maio oggi, in un’intervista su Repubblica, spiana la strada all’ex premier:

Un’offerta del genere mette fine alla sua rivalità con l’ex premier?
«Ho vissuto tutte le stagioni. Sono stato considerato rivale di Grillo, di Casaleggio, di Di Battista, quindi di Conte. Ma siamo ancora tutti qui e ogni previsione è stata disattesa».

Come potrebbe entrare Conte. Si creerà una carica apposta per lui?
«Un modo si trova sempre»

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