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L’articolo del Secolo XIX sul conducente di un’auto che “deve essere tassativamente seduto dal lato del volante”
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-05-03
Quel che non si nota forse è che l’articolo “Le sedici regole per muoversi bene in città”, firmato dal professor Enrico Musso, mischia consigli e satira e quella che sembra essere una precisazione inutile in realtà è una battuta
Sta circolando molto sui social network un ritaglio preso dal Secolo XIX in cui si precisa che il conducente di un’auto durante l’emergenza Coronavirus “deve tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante”. Quel che non si nota forse è che l’articolo “Le sedici regole per muoversi bene in città” mischia consigli e satira e quella che sembra essere una precisazione inutile in realtà è una battuta.
L’articolo del Secolo XIX sul conducente di un’auto che “deve essere tassativamente seduto dal lato del volante”
L’autore del vademecum, Enrico Musso, è ordinario di Economia applicata e direttore del Centro italiano di eccellenza sulla logistica i trasporti e le infrastrutture dell’Università di Genova. Ha un incarico come coordinatore della mobilità sostenibile per il Comune di Genova e fa parte della task force istituita dalla Regione Liguria per preparare la Fase 2 dell’emergenza Covid-19. Nel vademecum la regola tanto popolare è la nove:
L’auto può essere usata senza limitazioni solo fra conviventi (e non semplici congiunti). Altrimenti il limite è di due persone per auto distanziati di almeno un metro. Di fatto, uno seduto davanti e uno dietro. Se c’è solo il conducente, deve tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante.
Ma ce ne sono anche altre su questo tenore. Questa ad esempio è la otto:
C’è un trasporto più adatto per ogni distanza. Se viaggiamo leggeri, sotto il chilometro usiamo… le scarpe. Oltre, ma entro i 2-3 km, l’ideale è la bici o il monopattino elettrico o lo scooter, e se non li abbiamo mai usati questa potrebbe essere l’occasione buona. Oltre i 3 km, uno scooter (o un sidecar: chi non ne ha uno?) oppure il trasporto pubblico. Tiriamo fuori la macchina dal garage solo se dobbiamo accompagnare l’iguana dal veterinario o la suocera dal geriatra (o viceversa), e sempre che ci sia parcheggio all’arrivo.
Oppure questa è la tredici:
La distanza fra le persone dovrà essere di almeno un metro, anche per i posti in piedi. Se siamo magri occupiamo circa 1,5 mq, se siamo sovrappeso fino a 2,5 mq, e a quel punto è meglio fare un po’ di moto. Rispettiamo scrupolosamente le prescrizioni per garantire la sicurezza nostra e degli altri, ma soprattutto la nostra. Sarà un’occasione per introdurre anche in Italia una innovazione già in uso all’estero dall’Ottocento: la coda alle fermate.
E questa è la quindici:
Evitiamo di parlare al telefono sull’autobus a meno di non usare auricolari che ci permettano di non avvicinare al viso le mani (ovviamente la presenza del guanto è irrilevante). Evitiamo di metterci le dita negli occhi, e anche di farcele mettere da un altro passeggero.