Opinioni
«Condannate quella suora per stupro»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-11-17
I pm di Busto Arsizio (Varese) Maria Cristina Ria e Francesca Gentilini hanno chiesto la condanna a 9 anni e 9 mesi di reclusione per Maria Angela Faré, una suora di 55 anni accusata di abusi sessuali nei confronti di una ragazza, minorenne quando sarebbero iniziati gli episodi, che poi si è uccisa all’età di […]
I pm di Busto Arsizio (Varese) Maria Cristina Ria e Francesca Gentilini hanno chiesto la condanna a 9 anni e 9 mesi di reclusione per Maria Angela Faré, una suora di 55 anni accusata di abusi sessuali nei confronti di una ragazza, minorenne quando sarebbero iniziati gli episodi, che poi si è uccisa all’età di 26 anni. La richiesta è arrivata al termine di una requisitoria durata circa sette ore.
La storia è arrivata agli onori delle cronache un paio d’anni fa:
L’incontro tra la donna e la giovane vittima, all’epoca una ragazzina di soli 12 anni con qualche difficoltà relazionale, avvenne negli anni 1997-1998 nell’oratorio di una parrocchia di Busto Arsizio, dove la suora prestava servizio. L’incontro «assunse presto connotazioni sessuali sino a trasmodare nel tempo in veri e propri atti persecutori e crescenti violenze fino a quando, nel giugno 2011, la ragazza, in preda ad una profonda crisi morale e psicologica, si tolse la vita all’età di ventisei anni», si legge nella nota della Questura. La ragazza si impiccò.
Proprio con la morte della giovane le indagini, svolte dal Commissariato di Busto Arsizio e dirette dal pm Roberta Colangelo, hanno subito un’accelerazione, «grazie soprattutto al materiale – scritti, diari, corrispondenza, supporti informatici e documentazione video e fotografica – ritrovato tra gli effetti personali della vittima», spiegano gli investigatori. La suora, che secondo le risultanze della consulenza tecnica risulta affetta da disturbo borderline di personalità incidente parzialmente sulla capacità di volere, è stata giudicata socialmente pericolosa e accompagnata dai poliziotti di Busto Arsizio e della Squadra Mobile di Varese in una casa di cura e custodia.
In questo articolo del Gazzettino si raccontano le prime fasi del processo e qui i suoi sviluppi. La foto è del Gazzettino.