I 20 comuni vicino Roma dove il razionamento dell'acqua è già realtà

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-07-24

Sono venti i comuni in provincia di Roma già interessati dalla turnazione dell’acqua. Il razionamento della risorsa idrica predisposto da Acea come misura per fronteggiare la crisi idrica era partito a giugno con 15 comuni ed ora, a quanto si apprende, è arrivato a quota venti. Lo stop dell’acqua in questi centri avviene alcune ore …

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Sono venti i comuni in provincia di Roma già interessati dalla turnazione dell’acqua. Il razionamento della risorsa idrica predisposto da Acea come misura per fronteggiare la crisi idrica era partito a giugno con 15 comuni ed ora, a quanto si apprende, è arrivato a quota venti. Lo stop dell’acqua in questi centri avviene alcune ore a settimana previa comunicazione. Tra i paesi interessati dai turni: Rocca Priora, Rocca di Papa, Zagarolo, Montecompatri, Grottaferrata e Lariano.

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Il piano di razionamento dell’acqua e i turni (La Repubblica Roma, 23 luglio 2017)

In città la decisione di Acea Ato 2, a seguito dello stop della Regione ai prelievi nel lago di Bracciano, riguarderebbe circa 1,5 milioni di romani. E la cosa spaventa molto. Non sapere a chi toccherà rimanere a secco, lascia perplessi soprattutto i commercianti. Nel centro di Roma, bar e titolari di attivita’ di ristorazione, si chiedono quasi tutti: “Come faremo?”. Sono intanto circa duecento i ‘nasoni’, le storiche fontanelle di Roma, chiuse fino ad ora dall’Acea in città. La misura è una di quelle adottate per fronteggiare la persistente crisi idrica. Il ritmo di chiusura delle fontanelle è fissato in una trentina al giorno, compatibilmente con l’analisi e le pressioni locali. Il piano della multi-utility sui nasoni è temporaneo e parziale ovvero non si arriverà a chiudere tutte le fontane della città ma solo una parte.
sospensione acqua a roma
L’acqua della Capitale: le fonti (La Repubblica, 24 luglio 2017)

ACEA intanto annuncia che “Dopo l’ordinanza emessa dalla Regione Lazio venerdì sera in modo unilaterale, che si continua a ritenere inadeguata e illegittima, Acea apprende solo dagli organi di stampa che sempre la Regione avrebbe ipotizzato un piano alternativo per ovviare alla captazione dell’acqua dal lago di Bracciano, prevedendo di utilizzare altre fonti o aumentando la portata di quelle attuali. Se la Regione volesse illustrare tali soluzioni, nelle sedi opportune, Acea sarà pronta ad ascoltare e collaborare”.

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