Cultura e scienze
Come si esegue correttamente un test del tampone: il caso del tutorial Iss sbagliato (e pericoloso)
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2020-05-11
Sul Epicentro e sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità si può trovare, insieme a quella corretta, una interessante descrizione di come si fa il test del tampone per il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. C’è un dettaglio, però: è sbagliata
Come si effettua il test del tampone per il Coronavirus SARS-COV-2? Visto che anche i test sierologici hanno bisogno di una conferma attraverso il tampone per avere la certezza della diagnosi su COVID-19, la questione è di grande importanza. E quindi ci si aspetta che ci sia grande attenzione da parte degli esperti riguardo il metodo corretto di somministrarlo.
Il test del tampone sul sito dell’ISS e su Epicentro
E allora poniamo il caso che un cittadino decida di cercare su Google le raccomandazioni su come si esegue correttamente un test del tampone e decida, giustamente, di fare riferimento soltanto ai siti ufficiali come quello dell’Istituto Superiore di Sanità e simili. I risultati che il motore di ricerca restituisce sono questi: come vedete, il primo risultato punta a Epicentro.
Su Epicentro, il sito dell’Istituto Superiore di Sanità che rappresenta “uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, prodotto per migliorare l’accesso all’informazione epidemiologica, nell’ambito del servizio sanitario, tramite l’uso della rete internet” e alla cui realizzazione “partecipano i reparti dell’ISS, in stretto collegamento con le Regioni, le Aziende sanitarie, gli istituti di ricerca, le associazioni di epidemiologia, i singoli operatori della sanità pubblica” è possibile trovare appunto un documento intitolato “Raccomandazioni per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone oro/nasofaringeo per la diagnosi di COVID-19” che illustra con dovizia di particolari come deve essere effettuato il tampone nasale.
E così gli operatori sanitari possono leggere che bisogna “invitare il paziente ad assumere una posizione eretta con la testa leggermente inclinata all’indietro” e poi “inserire il tampone nella narice e spingerlo lungo la cavità nasale per circa 2,5 centimetri in modo da raggiungere la parte posteriore della rinofaringe“.
Il documento, lo ripetiamo, è attualmente consultabile e scaricabile sul sito Epicentro dell’ISS e in copertina riporta una data: l’Istituto ci fa sapere che si tratta della versione del 7 aprile 2020. Il secondo risultato punta invece al sito dell’Istituto Superiore di Sanità. Il documento però riporta una data diversa rispetto a quella del documento ospitato sul sito dell’ISS: 17 aprile 2020. E cosa si dice del test del tampone nasale per diagnosticare il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19?
In primo luogo, spiega il documento, il tampone rino-faringeo (ovvero il tampone nasale) va fatto inserendo “il tampone nella narice orientandolo verso il rinofaringe (che esternamente corrisponde al condotto uditivo esterno) e spingerlo lungo il pavimento nasale per circa 6-8 centimetri in modo da raggiungere la parte posteriore della rinofaringe”. E poi bisogna sempre “ruotarlo delicatamente” ma, si aggiunge “In senso orario e/o antiorario”, affinché si ricopra abbondantemente con il secreto nasale. I centimetri da 2,5 sono diventati 6-8 e in più c’è la comparsa dei due sensi di rotazione che nel documento di Epicentro non erano presenti.
E l’illustrazione? Il tampone qui viene inserito in senso orizzontale e non in diagonale e si specifica che deve arrivare fino al pallino indicato nel disegno. Sotto l’illustrazione c’è scritto: “consulenza del dott. Carmelo Zappone”.
Stesso test, risposte diverse
Adesso invece poniamo il caso che a volersi informare sul corretto modo di effettuare il test del tampone sia un operatore sanitario. In questo caso l’O.S. non cercherà certo su Google ma andrà direttamente sui siti dell’Istituto Superiore di Sanità. Se prova ad andare su Epicentro, l’unico risultato che otterrà dalla ricerca sarà quello già illustrato sopra e datato 7 aprile. Se si va su quello dell’ISS (che proprio oggi era più volte in stato di manutenzione), per la ricerca test del tampone nasale si otterranno questi risultati:
Il risultato più in alto punta al documento del 17 aprile, quello successivo al documento ospitato anche sul sito di Epicentro con data 7 aprile. Un risultato simile si avrà con la ricerca test del tampone rino-faringeo ma stavolta il risultato del 7 aprile spunta come terzo. A questo punto alcune domande sorgono spontanee: ma il tampone va spinto lungo la narice o attraverso il tampone nasale? Va fatto per 2,5 o per 6-8 centimetri? Va inserito diagonalmente od orizzontalmente? Non si tratta di questioni oziose visto che dal metodo corretto di effettuazione del test del tampone può essere determinata la positività o la negatività a COVID-19 e a SARS-COV-2, e anche per un altro motivo: perché si tratta di istruzioni che si trovano su due siti di grande autorevolezza, tutti e due facenti capo all’Istituto Superiore di Sanità ed entrambi usati come vademecum dagli operatori sanitari italiani per effettuare i test. Effettuare il test del tampone nella maniera sbagliata può portare a una diagnosi errata con tutti i rischi connessi per il paziente e per chi gli è vicino, oltre che per gli stessi medici e infermieri. Finché si sbaglia l’illustrazione su un quotidiano, come è capitato in questa infografica del Corriere della Sera da noi ripresa e successivamente corretta, i problemi sono pochi.
«La maniera corretta è quella indicata nel secondo gruppo di istruzioni, quelle pubblicate sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità e datate 17 aprile, non quella segnalata da Epicentro», fa sapere a neXtQuotidiano Gaetano Libra, medico otorinolaringoiatra che ha lavorato all’ospedale Maggiore di Bologna e alla USL di Imola-Castel San Pietro Terme. «La prima figura è sbagliata, fuorviante e potenzialmente dannosa perché se si vuole raggiungere il rinofaringe la direzione del tampone rispetto alla testa deve essere orizzontale in direzione della parte bassa del condotto uditivo esterno e non obliqua. Con la direzione obliqua si possono raggiungere la mucosa olfattiva con possibile danno, la lamina cribrosa dell’etmoide e la fossa cranica anteriore con potenziali pericoli per il bulbo olfattivo, la meninge e il cervello». Ma se il sito dell’ISS riporta la versione corretta con tanto di “consulenza” che deve essere evidentemente servita a correggere l’errore presente nel primo documento, allora perché quello sbagliato è ancora online sia sul sito dell’ISS che sul sito di Epicentro? E perché, visto che in molti hanno l’abitudine di cercare i documenti su Google invece che con i motori di ricerca interni dei siti internet, e visto che come primo risultato Google dà quello sbagliato, quel documento non è stato ancora tolto di mezzo lasciando soltanto il secondo? La questione non è secondaria visto che anche da quei test, così come dall’affidabilità dei sierologici, dipendono non solo le decisioni sulle riprese delle attività economiche e sociali in Italia, ma persino la salute e la vita di tante persone?