Come proteggersi dal coronavirus 2019-nCov

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-01

Per il nuovo coronavirus 2019-nCoV non esistono né vaccini né farmaci.  Gli esperti consigliano di vaccinarsi contro l’influenza stagionale. Perché? 

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Come proteggersi dal coronavirus 2019-nCov? Per il nuovo coronavirus 2019-nCoV non esistono né vaccini né farmaci.  Gli esperti consigliano di vaccinarsi contro l’influenza stagionale. Perché? Come spiegava ieri sera la virologa Ilaria Capua al Tg de La7 evitare di ammalarsi di influenza rende l’organismo più in grado di reagire ad un’eventuale infezione da coronavirus. A parte questo, oggi rischia chi ha un contatto diretto con dei malati o è stato in Cina. Repubblica oggi pubblica una serie di regole per proteggersi dal coronavirus, a partire dai sintomi:

«Il nuovo coronavirus non ha sintomi specifici, che permettano di riconoscerlo. Causa tosse, febbre, mal di gola e naso che cola. Nulla di diverso dall’influenza» spiega Matteo Moro, medico igienista, responsabile del controllo delle infezioni all’ospedale San Raffaele di Milano. «Le forme gravi provocano polmonite, che può diventare molto seria o letale». Di fronte a questi sintomi assai comuni c’è un unico criterio che impone allarme. «È quello geografico. È opportuno che si preoccupi chi ha viaggiato in Cina o è entrato in contatto diretto con un malato». La regola, precisa Moro, è valida ora, con l’epidemia che in Italia è circoscritta e non ha registrato contagi. L’allarme crescerebbe se il virus diventasse comune.

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Il coronavirus e le altre epidemie (La Repubblica, primo febbraio 2020)

La trasmissione è favorita nei luoghi affollati:

«Il virus si trasmette con le goccioline respiratorie» spiega Moro. «Ma per fortuna solo con le più grandi, sopra ai 5 micron. Le diffonde chiunque, respirando o parlando, ma soprattutto tossendo o starnutendo. Arrivano a 1-2 metri di distanza dalla testa di chi le emette». Per questo i luoghi affollati favoriscono la diffusione. A oggi sappiamo che ogni persona con il coronavirus ne contagia in media altre 2, mentre morbillo o varicella superano le 10. «Queste due malattie si trasmettono anche con le goccioline più fini, che restano sospese nell’aria e si allontanano anche molto più di 1-2 metri». Tutti i virus possono finire nelle mani della persona malata. «Per questo occorre lavarle spesso e non toccarsi viso o bocca».

Va ricordato che il nuovo coronavirus non sta circolando in Italia in modo incontrollato. Quindi non ci sono limitazioni da adottare, se non si è stati in Cina o a contatto con un malato. Ma, a differenza di quanto comunemente si pensa, le mascherine per ora non servono, a meno che non si sia stati in Cina o a contatto diretto con un malato. «È la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a sconsigliarlo nella routine. Oggi infatti il pericolo di contagiarsi in Italia è insignificante. Si rischia di esaurirle qualora diventassero realmente necessarie» spiega Moro. Di fronte a un pericolo concreto di contagio, invece le mascherine sono un presidio efficace. «Riescono a bloccare molto bene le goccioline respiratorie più grandi, quelle che il coronavirus sfrutta per trasmettersi». Nemmeno nei luoghi affollati, nelle stazioni o negli aeroporti le indicazioni cambiano. «Anche lì il rischio di contagio resta, per il momento, minimo».

Leggi anche: Coronavirus: la mascherina serve davvero a evitare il contagio?

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