Come il Coronavirus si può propagare nei supermercati con un colpo di tosse o uno starnuto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-13

Il sito internet dell’università finlandese di Aalto ha pubblicato un video che mostra in che modo il Coronavirus SARS-COV-2 può propagarsi negli spazi chiusi come quelli di un supermercato a partire da uno starnuto o un colpo di tosse

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Il sito internet dell’università finlandese di Aalto ha pubblicato un video che mostra in che modo il Coronavirus SARS-COV-2 può propagarsi negli spazi chiusi come quelli di un supermercato a partire da uno starnuto o un colpo di tosse. Il video è il risultato di una ricerca sul trasporto e sulla diffusione del virus responsabile di COVID-19. I risultati preliminari indicano che le particelle di aerosol che trasportano il virus possono rimanere nell’aria più a lungo di quanto si pensasse originariamente, quindi è importante evitare spazi pubblici pubblici occupati. Lo studio è stato condotto dall’Università di Aalto, l’Istituto meteorologico finlandese, il Centro di ricerca tecnica VTT della Finlandia e l’Università di Helsinki.

Come il Coronavirus si può propagare nei supermercati

Non è l’unica ricerca di questo tipo:  una ricerca del New England Journal of Medicine del 17 marzo, che “ha dimostrato che il virus può resistere in aerosol fino a tre ore, anche se la sua quantità si dimezza in un’ora”. E un esperimento del Massachusetts Institute of Technology pubblicato su Jama il 26 marzo, che “ha osservato che il virus viaggia sia su goccioline che in aerosol, e che quest’ultimo può arrivare a 7-8 metri con uno starnuto potente”. Questo implica una maggiore distanza di sicurezza da tenere e delle precauzioni che dovrebbero osservare i lavoratori della sanità a contatto con malati.

video coronavirus spread

I ricercatori hanno modellato uno scenario in cui una persona tossisce in un corridoio tra gli scaffali, come quelli che si trovano nei negozi di alimentari; e prendendo in considerazione la ventilazione. In questa situazione la “nuvola” si propaga da una parte all’altra e investe la seconda persona che si trova comunque a distanza di sicurezza. In presenza di persone contagiate quindi il Coronavirus rimane nell’aria. Proprio per questo in ogni caso l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) potrebbe, se necessario, rivedere le sue raccomandazioni sull’uso delle mascherine alla luce dei risultati di un nuovo studio dell’MIT, secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono viaggiare nell’aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi: lo ha detto alla Bbc l’infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell’Oms che valuterà se – per rallentare la diffusione del virus – è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine.

come si mette e come si toglie la mascherina
Come si mette e come si toglie la mascherina (La Repubblica, 3 aprile 2020)

“L’Oms sta riaprendo la discussione esaminando le nuove prove per vedere se dovrebbe esserci un cambiamento nel modo in cui consiglia l’uso delle mascherine”, ha detto Heymann, ex direttore dell’Oms che nel 2003 coordinò la risposta dell’organizzazione alla Sars. Attualmente l’Oms raccomanda una distanza minima di almeno un metro da una persona che tossisce o starnutisce e sottolinea che i malati o le persone che mostrano i sintomi della malattia dovrebbero indossare le mascherine. Il nuovo studio indica che le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono raggiungere rispettivamente fino a sei e otto metri di distanza. Tuttavia precisa che le microparticelle più piccole possono ‘viaggiare’ nell’aria anche per distanze ben più lunghe. Ma stiamo di nuovo parlando di ambienti chiusi. Se questi dati verranno confermati, ha commentato Heymann, “è possibile che indossare una mascherina sia altrettanto efficace o più efficace della distanza” interpersonale.

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