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Omicidio professore a Tarquinia, Claudio Cesaris confessa: “Ho sparato io”
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-12-11
Il legale di Cesaris: “Amavano la stessa donna ma non c’è stata premeditazione”
C’è una svolta nel caso dell’omicidio del biologo dell’Università della Tuscia Dario Angeletti, trovato morto lo scorso martedì all’interno della sua Volvo v40 ferma nel parcheggio delle Saline di Tarquinia. Claudio Cesaris, il 68enne di Pavia accusato dell’omicidio, ha confessato.
Omicidio professore a Tarquinia, Claudio Cesaris confessa: “Ho sparato io”
“Si, sono stato io a sparare”, avrebbe affermato Cesaris, secondo quanto riportato da La Repubblica. Il gip di Civitavecchia ha convalidato la misura cautelare in carcere richiesta dal pm per l’uomo che ora andrà in carcere in attesa del processo, presumibilmente il Mammagialla di Viterbo.
L’uomo avrebbe ammesso di aver fatto fuoco, ma avrebbe negato la premeditazione. “Ritengo che allo stato attuale non ci siano le esigenze cautelari della custodia in carcere, ma la risonanza mediatica del caso ha avuto il suo peso”, ha detto il legale di Cesaris a La Repubblica.
”Non c’è stata premeditazione perché il mio assistito non conosceva la vittima”, ha spiegato all’Adnkronos l’avvocato. Il movente è da ricondurre a motivi di gelosia. ”Amavano la stessa donna”, ha aggiunto.
Sull’omicidio indagano i carabinieri di Viterbo. Al momento, secondo quanto si apprende, la pistola non sarebbe stata ritrovata.
Cesaris aveva lavorato come tecnico presso l’Università della Tuscia, in un laboratorio di eco-etologia dei vertebrati del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente. Da subito il principale sospettato, in quanto la sua auto era stata ripresa dalle telecamere nei pressi della zona in cui è stato ritrovato senza vita il corpo del docente, lo scorso mercoledì era stato interrogato per diverse ore dagli inquirenti.
Alla vista dei Carabinieri che avevano bussato al suo portone, l’uomo aveva avuto un malore. Per questo motivo era stato trasportato in Ospedale.