Circa 15mila cittadini di Mariupol sono stati “deportati illegalmente” in Russia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-24

Secondo quanto riportato da Vadim Boychenko, sindaco di Mariupol, circa 15mila suoi concittadini sono stati “smistati in varie città remote della Russia”

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Il sindaco di Mariupol, Vadim Boychenko, ha reso noto sul suo canale Telegram che circa 15mila cittadini sono stati “deportati illegalmente” in Russia. Un messaggio sul popolare social di messaggistica istantanea, diventato il principale veicolo di informazioni nel corso di questa guerra soprattutto per far arrivare alla popolazione ucraina direttive utili da parte delle autorità sotto assedio, spiega come “le persone deportate vengono prima consegnate nei cosiddetti campi di smistamento da dove vengono poi ridistribuite in varie città remote della Russia”. Secondo Boychenko “gli invasori costringono le persone già stremate dalla guerra a salire sugli autobus e li privano di passaporti e altri documenti di identità ucraini”, evocando scenari da piena Seconda Guerra Mondiale. Oggi il vice primo ministro della Reintegrazione per i territori temporaneamente occupati dell’Ucraina Iryna Vereshchuk ha annunciato l’apertura di sette corridoi umanitari per evacuare i residenti degli insediamenti delle regioni di Kyiv e Zaporizhzhia, così come da Mariupol.

Circa 15mila cittadini di Mariupol sono stati “deportati illegalmente” in Russia

Ma per Boychenko i russi hanno bloccato i convogli per l’evacuazione dei cittadini “solo per impedire alle persone di tornare nel territorio controllato dall’Ucraina, a dispetto della loro volontà”. Già lo scorso 7 febbraio, due settimane dopo l’invasione, il Cremlino aveva concesso agli abitanti di alcune città, tra le quali Kyiv, Mariupol, Kharkiv e Sumy, di fuggire verso la Russia oppure la Bielorussia. Il corridoio da Mariupol avrebbe portato alla città russa di Rosto-on-Don, vicino al confine con l’Ucraina. Le interferenze dei militari russi sulla città non sono una novità: appena ieri la vicepremier Iryna Vereshchuk aveva segnalato il blocco di un convoglio umanitario di undici autobus a Mangush, 15 chilometri a ovest rispetto alla città. Avrebbero dovuto trasportare in salvo i cittadini, ma sono stati sequestrati dai soldati del Cremlino e portati in una “destinazione sconosciuta”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva annunciato nei giorni scorsi che “nonostante tutte le difficoltà abbiamo salvato 7.026 persone da Mariupol”.

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