“Citofona a casa tua”: Salvini contestato a San Siro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-29

Il leader della Lega ha visitato il quartiere meneghino, ricevendo un’accoglienza che non troverete sui suoi canali social

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Ci sono immagini che non compariranno sui profili social della Lega, nonostante siano reali e raccontino fatti realmente accaduti. E così, come già successo in altre occasioni (da anni), le foto e i video di Salvini contestato a San Siro devono essere condivise da chi è sceso in piazza questa mattina per protestare contro l’ipocrisia del leader del Carroccio (e del suo partito). Un concetto deflagrato – anche se i presupposti erano abbastanza evidenti durante questi lunghi anni di carriera parlamentare – e che acquisisce nuovo vigore dopo la vicenda giudiziaria che vede coinvolto Luca Morisi, l’ex guru della comunicazione social aggressiva (non a caso di parla de “La Bestia”) del segretario leghista.

Salvini contestato anche a San Siro: “Citofona a casa tua”

Il leader della Lega era atteso per il suo “passaggio elettorale” nel quartiere che ospita l’ippodromo e lo stadio milanese. Ad accoglierlo, però, c’era anche il “comitato” cittadino della zona sceso in piazza con cartelli per contestare le narrazioni (anch’esse dal sapore meramente elettorali) della Lega e dei suoi rappresentanti. Ed ecco comparire motti come “L’ipocrisia è una brutta bestia”, ma anche “Salvini citofona a casa tua e restaci”, oltre che all’immancabile vignetta che mostra il segretario del Carroccio intento a citofonare (citando l’episodio di Bologna) con il botta e risposta: “Lei spaccia?”, “Provi a chiedere a Morisi”.

Le immagini di Salvini contestato a San Siro raccontano altro rispetto ai meri aspetti legati all’attualità e al caso Morisi. Nel comunicato che accompagna queste foto “che parlano” ci sono tutte le spiegazioni – che hanno radici ben più profonde – che sono alla base della protesta:

“Razzismo, omofobia, guerra tra poveri, negazionismo climatico, revisionismo storico. Questo è ciò che ha “spacciato” per anni la Lega come politica,  inquinando il dibattito pubblico, soprattutto attraverso i social grazie a “la bestia” di Luca Morisi.  Le campagne omofobe di Simone Pillon, la “schifezza mediatica” orchestrata contro chi fugge per mare dai lager libici, con l’obiettivo di stimolare razzismo e suprematismo, la violenza verbale contro giovani ragazze date in pasto ai peggiori commenti d’odio. Tutto questo è stato la bestia”.

Si parla di Morisi, ma non solo di lui. Si parla di come la Lega abbia sempre avuto un ruolo fondamentale nelle spaccature sociali, nonostante i motti del partito di Salvini facevano apparire il tutto come un “intento di unità”. Si parla di migranti accusati di “rubare il lavoro” a cui fa da contraltare la vicenda dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali indebiti (e spariti) per cui il partito è stato condannato. Si fa riferimento ai diritti, quelli delle persone meno abbienti e che sono fondamentali rispetto a quel concetto utilizzato dal leader del Carroccio – “schifezza mediatica” – per parlare del ruolo della stampa nei confronti del suo ex guru. Insomma, le luci (fuori) a San Siro si sono accese sull’ipocrisia.

(foto: da pagina Facebook “Abitanti di San Siro“)

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