Fatti
Chissà perché i politici si accorgono solo ora dei problemi di Dazn
neXtQuotidiano 15/08/2022
Dopo i disservizi nel corso della prima giornata di campionato, ecco che il populismo elettorale vuole sfruttare il tutto per fare mera propaganda
Tu chiamale se vuoi, elezioni. I cittadini italiani sono alle prese, da anni, con i diversi problemi di trasmissione dei match di Serie A sulle varie piattaforme Dazn. Da tempo, infatti, moltissimi utenti hanno evidenziato e denunciato disservizi e la storia si è ripetuta anche nel corso della prima giornata di campionato (che si concluderà questa sera): servizio non disponibile e problemi che non sono stati risolti nel corso delle partite. Insomma, moltissime persone – nonostante l’abbonamento regolarmente pagato – non hanno potuto assistere all’esordio delle propria squadra del cuore. Problemi atavici, ma i politici sembrano accorgersene solamente ora. Proprio in campagna elettorale.
Problemi Dazn, cosa dice l’azienda
Partiamo dai problemi Dazn (molto simili, almeno per l’impossibilità di fruizione, a quelli già avvenuti nel corso della prima giornata del campionato scorso). I primi disservizi sono stati registrati intorno alle 18.30 di sabato 13 agosto, data delle prime due partite della Serie A stagione 2022-2023. Moltissimi utenti hanno denunciato quel che stava accadendo.
Hanno anche il coraggio di imporre limitazioni agli account e di alzare i prezzi degli abbonamenti con un servizio simile.
Complimenti, DAZN!#DAZN #DAZNout #14agosto pic.twitter.com/NORVzrBduR
— Andrea Mari (@AndrewMari1988) August 14, 2022
E la rabbia è stata ancora maggiore per via dell’aumento dei prezzi e per la fine della cosiddetta “doppia utenza”, quella che consentiva di poter assistere in contemporanea ai canali Dazn con un unico abbonamento (funzionalità ora disponibile, ma con un costo superiore). E la stessa azienda ha ammesso i problemi, sia via social che nelle dirette (con i telecronisti che chiedevano scusa ai telespettatori che, ovviamente, non hanno potuto neanche ascoltare quelle “scuse”).
Alcuni utenti stanno attualmente riscontrando problemi di accesso sulla nostra piattaforma. Stiamo lavorando duramente per trovare il prima possibile una soluzione e ci scusiamo per l’inconveniente.
Team DAZN pic.twitter.com/TI4WzUAShg
— DAZN Italia (@DAZN_IT) August 14, 2022
E come riportato questa mattina da Il Corriere della Sera, l’emittente OTT avrebbe motivato questi problemi in questo modo: il tutto non è avvenuto per colpa delle dirette simultanee e dei milioni di utenti collegati, ma a causa della moltitudine di autenticazioni in contemporanea.
Ed ecco i politici e la propaganda
Insomma, le motivazioni possono essere varie e disparate, ma i problemi Dazn ci sono stati e ovviamente questi rappresentano un altro tassello sulla scarsa affidabilità della piattaforma che detiene (ancora per un anno, oltre al campionato in corso) i diritti di trasmissione in esclusiva di 7 match su 10 di ogni giornata di Serie A (mentre i restanti tre sono in co-esclusiva con Sky). E potevano i politici, nel pieno della campagna elettorale, non sfruttare questa situazione per fare propaganda anche su questo? Ovviamente sì, avrebbero potuto. Ma non l’hanno fatto. E, soprattutto, non hanno proposto alcuna soluzione. E così il duo Salvini-Calenda si è distinto.
Da abbonato a #Dazn #credo che il servizio che stanno offrendo faccia schifo.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 14, 2022
Alla fine è stata semplicemente una fesseria togliere i diritti a Sky. Peraltro colpendo una grande azienda che aveva investito in Italia e fa anche cinema, serie e cultura. pic.twitter.com/l08GaWtM6S
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 14, 2022
Da una parte c’è Salvini che sfrutta i problemi Dazn per rilanciare l’hashtag della sua campagna elettorale (#Credo). Dall’altra c’è Calenda che rimpiange i tempi che furono. Ma dove erano entrambi quando la Lega di A scelse Dazn (e la sua tecnologia non ancora affidabile) come referente per i diritti in esclusiva per la trasmissione della Serie A (fino alla stagione 2023-2024)?E poi c’è il Partito Democratico che ha deciso di scendere all’interno della contesa. Ma, a differenza degli altri due protagonisti, in modo differente e, almeno, con segnalazione non solo come un grido sui social, ma alle autorità competenti.
Decine di migliaia di cittadini hanno pagato un servizio anticipatamente e ora subiscono un disservizio vergognoso, in quasi tutte le parti di Italia, per i problemi di ricezione di @DAZN_IT. Intervengano @AGCOMunica e @SerieA. #Dazndown pic.twitter.com/4S3Xm3LeAr
— Partito Democratico ?? ?? (@pdnetwork) August 14, 2022
Perché, contestualmente a questo tweet, il Partito Democratico ha inviato una segnalazione urgente e ufficiale ad Agcom. Ma il problema resta sempre lo stesso: non valutare mai prima quel che potrebbe accadere poi. E così i diritti televisivi sono stati consegnati a un’azienda che, volente o nolente, ha evidenti problematiche e non riesce a garantire all’abbonato il servizio per il quale viene corrisposta una cospicua quantità di soldi ogni mese. Ma solo ora, a poco più di un mese dal voto, i politici se ne sono accorti.
(Foto IPP/Marco Verri)