Chef Rubio che dice a Brumotti: “Sei un infame, troppe poche te n’hanno date” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-22

Lo ha scritto su twitter dopo l’aggressione a Roma dell’inviato di Striscia la Notizia: “Non sapete nulla del core immenso del Quarticciolo, voi giornalisti da strapazzo vi dovreste vergognare per la propaganda infame che riservate a chi è abbandonato dallo Stato”

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Il tweet con cui Chef Rubio, cuoco e personaggio televisivo, ha attaccato Vittorio Brumotti, ciclista e inviato di Striscia la Notizia per documentare l’attività di spaccio di droga, sta facendo il giro del web: personaggi dello spettacolo, sedicenti artisti e politici lo stanno criticando. Per le parole dure con cui lo chef ha attaccato il ciclista. Lui che – era appena uscita la notizia quando ha cinguettato sul social – era stato violentemente aggredito assieme alla sua troupe a Roma, nel quartiere Quarticciolo. Come fa di solito, era andato lì per riprendere la vendita di sostanze stupefacenti, e quando poi si è mostrato allo scoperto è stato colpito più volte. Tanto che sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri, che a stento son riusciti a frenare l’insurrezione popolare del quartiere di Roma contro il ciclista inviato.

Il tweet di Chef Rubio contro Brumotti

Mentre il mondo dei social si indignava e mostrava la sua solidarietà a Brumotti, un tweet è arrivato in controtendenza. Quello di chef Rubio, che ha scritto:

Non sapete nulla del core immenso del Quarticciolo, voi giornalisti da strapazzo vi dovreste vergognare per la propaganda infame che riservate a chi è abbandonato dallo Stato, e resiste nonostante tutto con dignità e umanità. Brumotti sei un infame, troppe poche te n’hanno date.


E se prima il web si era indignato per quanto successo al ciclista, poi si è indignato ancora di più per quanto scritto dal cuoco. Che comunque continua a dir di “non aver inneggiato alla violenza, ma semmai di essere rammaricato per il fatto che tutte le pizze che ha preso negli anni (un po’ gli piace, sennò non si spiega) non gli siano servite ad imparare la lezione (a Roma si dice così)”. E, ha lanciato anche un appello, quello di far il test del capello anche a tutti i parlamentari, forte dell’idea (sua) che quella “droga magari è la stessa che comprano i politici”. Ha scritto:

Domani me compro un ber monopattino, chiamo qualche amico mio disoccupato con la camera e me metto a gira’ per gli studi televisivi di tutta italia cercando cocaina nelle tasche di conduttrici e conduttori. La seconda stagione sarà tutta girata in parlamento. Famo così? Ve va?

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