Opinioni
Che fine ha fatto il servizio delle Iene sugli scontrini di Renzi?
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-11-25
La Corte dei Conti della Toscana ha archiviato l’inchiesta sulle spese del Comune di Firenze nel periodo in cui Matteo Renzi era sindaco. La procura contabile ha preso in esame gli scontrini delle spese sostenute e le motivazioni per cui queste sono state fatte dall’allora primo cittadino. Dalla documentazione non sarebbero state rilevate spese al […]
La Corte dei Conti della Toscana ha archiviato l’inchiesta sulle spese del Comune di Firenze nel periodo in cui Matteo Renzi era sindaco. La procura contabile ha preso in esame gli scontrini delle spese sostenute e le motivazioni per cui queste sono state fatte dall’allora primo cittadino. Dalla documentazione non sarebbero state rilevate spese al di fuori di esigenze istituzionali. L’archiviazione, comunicata agli uffici del Comune di Firenze, riguarderebbe il merito dei singoli scontrini. Secondo quanto trapela, le spese per pranzi e cene nel periodo di Renzi sindaco sarebbero stati in media inferiori a 30 euro.
Ed è curioso venire a sapere che proprio sulla vicenda degli scontrini di Renzi a Firenze era stato preparato un servizio delle Iene che però purtroppo non è andato in onda. A parlarne per primo è stato ieri Giuseppe Cruciani a La Zanzara: «Perché ieri sera non è andato in onda il servizio delle Iene di Dino Giarrusso sugli scontrini di Renzi quando era sindaco e presidente della Provincia? Sul sito Facebook del programma era uscita persino un’anteprima di trenta secondi in cui si annunciavano nuove rivelazioni imbarazzanti per il premier. E il pezzo era regolarmente in scaletta. Cosa è successo? E’ intervenuta una manina dall’alto o l’ufficio legale Mediaset ha bloccato tutto per fare ulteriori verifiche? Nel servizio si parlava di una cena familiare di Renzi al ristorante da Lino interamente rimborsata dalla Provincia, con tanto di fattura». Il link su Facebook dell’anteprima del servizio sarebbe questo, ma, come potete verificare voi stessi, l’aggregazione è stata cancellata.
Sul suo profilo Facebook però l’autore del servizio Dino Giarrusso aveva parlato della scaletta delle Iene e della possibilità che ci fossero modifiche dell’ultim’ora: «Per tutti quelli che mi chiedono: ho tre servizi pronti per la puntata di stasera de Le Iene. La nostra scaletta è in continua evoluzione, dunque non so se andrò in onda, e nel caso con quale dei tre pezzi che ho preparato. Il bello di lavorare ad un programma così vivo, è anche questo: l’essere in gioco sempre. Guardatevi tutta la puntata, e scoprirete insieme a me quale sarà la scaletta definitiva…». Poi aveva annunciato la cancellazione dei suoi interventi senza però parlare del fantomatico servizio sugli scontrini di Renzi:
Cruciani, si legge sul sito di Radio 24, rivela anche il contenuto del servizio: “La iena aveva scoperto – ho poi saputo da altre fonti – che Renzi si sarebbe fatto pagare dalla provincia di Firenze una cena familiare da 80 euro, con la moglie che era incinta della terza figlia (nata nel 2006, ndr). Hanno pure scoperto che la scusa ridicola del sindaco Nardella di non rendere trasparente le spese di Renzi al comune – c’è un’inchiesta della Corte dei Conti – non regge da un punto di vista legislativo”.
Il fascicolo che riguardava Renzi era stato aperto dalla Corte dei Conti a seguito delle dichiarazioni dello chef fiorentino, Lino Amantini, titolare della Trattoria Da Lino, rilasciate al “Fatto Quotidiano” l’11 ottobre scorso. «Matteo era sempre qui (trattoria Da Lino, ndr), mai solo e portava la qualunque. Amici, familiari. Sa quante tavolate, feste, pranzi e cene di lavoro qui? Un’infinità. E poi si mandava la fattura direttamente in Comune», disse Amantini al giornale. L’apertura del fascicolo, spiegarono i giudici contabili, fu un atto dovuto per verificare la veridicità del racconto dello chef e accertare se i pagamenti sostenuti da Palazzo Vecchio per cene e pranzi dell’allora sindaco Renzi fossero tutti giustificati. La Corte dei Conti ha così acquisito in Comune l’elenco degli scontrini, delle ricevute e dei giustificativi di spesa, come del resto era stato già fatto per le spese di rappresentanza sostenute da Renzi quando era presidente della Provincia (anche in questo caso l’indagine fu poi archiviata). Il presidente del Consiglio Matteo Renzi replicò subito: «Quello che mi stupisce è che su una vicenda totalmente inventata debba rispondere più volte: è la quarta volta che dico che è tutto tranquillamente rendicontato e pubblicato online. I fatti ci sono e sono testardi. Siamo stati i primi a mettere online le spese del Comune, il lavoro sulla trasparenze e la pubblicazione dei dati è evidente ed infatti io non avevo la carta di credito del Comune».