Sovranisti tremate: Cecilia Strada denuncia chi ha diffuso bufale su Gino. Tutti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-16

La figlia del fondatore di Emergency passa all’attacco contro chi ha diffuso fake news su suo padre

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Una marea di bufale sui social contro Gino Strada. Dal giorno della sua morte, infatti, la rete si è riempita di fake news e narrazioni completamente false sulla vita (ma anche sul decesso) del fondatore di Emergency. Anche qualche politico ha partecipato a questo teatro dell’assurdo e ora sarà denunciato (insieme agli altri) da Cecilia Strada, stanca di leggere continuamente falsità su suo padre.

Cecilia Strada denuncia tutti quelli che hanno condiviso bufale sul padre

Una serie spropositata di fake news, già presenti in rete e tornate in auge fin dal giorno della morte di Gino Strada. Storie mai avvenute, ma diventate “reale” nell’etere liquido della rete, in quel mondo in cui per demolire un “avversario” ideologico si dà retta alla finzione scenica, mettendo da parte la verità.

“Avevo pensato – scrive la figlia del fondatore di Emergency sulla propria pagina Facebook – di dare una serie di risposte collettive, informative ed educative, a tutte le bufale su mio padre, Gino Strada, che mi sono state segnalate nelle ultime settimane (dalla vaccata della residenza in Svizzera alla bufala sui soldati italiani a Mosul, passando ovviamente per gli anni ’70, katanga, Ramelli e diffamazioni varie che hanno già perso in un tribunale, ripeto che hanno già perso in un tribunale)”.

Già di recente, infatti, la stessa Cecilia Strada era stata costretta a intervenire per chiedere a una pagina che ospita una marea di contenuti no vax di rimuovere un articolo in cui veniva detto che suo padre fosse morto a causa del vaccino anti-Covid. Adesso, però, la misura è colma e si passerà alle vie legali, visto che con le “buone maniere” non si riesce a ottenere nulla.

“Questa settimana ho troppo da fare, ma settimana prossima prometto che trovo due ore per parlare con l’avvocata e arrivo, ragazzi, arrivo da tutti. Se avete condiviso bufale senza pensarci, vi consiglio di trovare anche voi due ore per la vostra avvocata, perché ho un sacco di voglia di finanziare un po’ di soccorsi in mare con i vostri soldi.
E anche questo, in realtà, sarà educativo: insegnerà a un po’ di persone come si sta al mondo, che esistono le leggi, e che non si può diffamare a caso. Poi magari potete rivolgervi – per aiutarvi a pagare il risarcimento – a quelli che vi hanno riempito di bufale. Dubito vi aiuteranno, ma potete provare”.

(foto: Vincenzo Bruni/IPP)

 

 

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