La replica di Carlotta Rossignoli alle critiche: “Solo invidia”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-11-05

La studentessa dei record Carlotta Rossignoli ha replicato ad ogni accusa a Repubblica, assicurando che “è solo invidia, tutto è stato fatto rispettando la legge”

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Una laurea precoce in Medicina, a soli 23 anni, con lode e menzione d’onore. Un esempio per molti, con tanto di celebrazioni che, però, ha provocato tantissime polemiche divenendo praticamente un caso mediatico. Ma oggi Carlotta Rossignoli ha replicato ad ogni accusa a Repubblica, assicurando che “è solo invidia, tutto è stato fatto rispettando la legge”. “È stato detto che ho concluso il percorso accademico in cinque anni – ha spiegato la 23enne – mentre ho sfruttato la prima sessione di laurea disponibile del sesto anno e sono felice del fatto che l’università l’abbia ribadito pubblicamente. Non c’è stata alcuna scorciatoia né agevolazione”.

A chi aveva messo in dubbio i suoi meriti visto il suo tenore di vita e i numerosi viaggi che, secondo i detrattori, avrebbero impedito a chiunque di dedicarsi allo studio, Rossignoli ha risposto: “Gli unici segreti sono l’organizzazione e la determinazione, amo viaggiare perché è un arricchimento culturale. Lo studio non mi ha mai impedito di dedicarmi alle mie passioni, dal pianoforte allo sport”.

Lo scontro social Burioni-Lucarelli sul caso di Carlotta Rossignoli

Oltre al Rettore dell’Ateneo Enrico Gherlone, che aveva chiarito come Carlotta Rossignoli si fosse laureata nel primo semestre del sesto anno, in difesa della studentessa 23enne è intervenuto ieri pure il virologo del San Raffaele Roberto Burioni, che in un lungo post su Facebook ha scritto:

Carlotta non ha avuto nessuno sconto e nessuna facilitazione. Questo percorso è disponibile per tutti gli studenti della nostra Università, e non si capisce il clamore suscitato visto che io stesso, che ho impiegato i regolari cinque anni per fare il Classico, mi sono laureato all’Università Cattolica nel lontano 1987 a ventiquattro anni. Forse la mia fortuna è stata che allora non c’erano i social.

Il motivo delle polemiche non si capisce, perché Carlotta (che io non conosco, non insegno nel suo Corso di Laurea) non è una somara diventata di colpo brava al San Raffaele grazie a qualche raccomandazione: ha concluso il Liceo Classico in soli 4 anni, con la media del 10. Proprio per questo il Presidente Mattarella l’ha premiata nel 2017 nominandola Alfiere del Lavoro. Carlotta viene ammessa nella mia Università, dove mantiene i ritmi e le prestazioni del Liceo, superando esami e tirocini a tempo di record. Però, a pensarci bene, l’unica colpa che può avere avuto la nostra Università è stata quella di non avere ostacolato una studentessa già bravissima nel mettere a frutto il proprio talento. In un Paese dove il merito è spesso considerato una colpa e quasi sempre un privilegio, è comprensibile che questo comportamento possa disturbare alcuni.

Il post in questione è stato commentato anche da Selvaggia Lucarelli, che ha scritto al virologo: “Anziché fare questo endorsement imbarazzante, spieghi come si possano frequentare le lezioni di 5 e 6 anno insieme, richiedere la tesi in quarto, aver fatto il primo mese di tirocinio abilitante nel primo semestre del quinto e gli altri due nel secondo semestre. E ovviamente il tirocinio curricolare del quinto e sesto anno. Ah, ho chiesto il libretto dei tirocini dell ragazza ma ovviamente l’università risponde che può fornirlo solo lei. Attendiamo trepidanti“.

Da qui, la replica di Burioni alla giornalista: “I processi li fanno i tribunali. Se qualcuno ha contezza di irregolarità le denunci, cosa che non è mai successo durante questi anni. Per il resto non abbiamo al San Raffaele l’abitudine di fare valutare tesi e tirocinî ai giornalisti. Va bene con la democrazia ma non esageriamo”.

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