Calenda dà del “bibitaro” a Di Maio che risponde: “Tutti meritano rispetto, alimenti solo odio. Vergognati”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-13

Un velenoso scambio di battute ha visto come protagonisti il segretario di Azione Carlo Calenda e il leader di Impegno Civico Luigi di Maio

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Un velenoso scambio di battute ha visto come protagonisti il segretario di Azione Carlo Calenda e il leader di Impegno Civico Luigi di Maio, attuale ministro degli Esteri ed ex 5 Stelle, alleato nella coalizione di Centrosinsitra col Pd in vista delle prossime elezioni. E, di nuovo, ad essere preso di mira è il passato del titolare della Farnesina, che secondo la diceria da giovane avrebbe lavorato allo stadio San Paolo come venditore di cibo e bevande (in realtà era un semplice steward). Da qui, la stoccata del leader del Terzo Polo: “Se una persona ha fatto il venditore di bibite non la assumerei mai nella mia azienda”. Non si è fatta attendere la (comprensibile) replica piccata di Di Maio.

Luigi Di Maio replica a Calenda: “Anche un venditore di bibite merita rispetto, alimenti la cultura dell’odio. Dovresti solo vergognarti”

Luigi Di Maio ha condiviso sul proprio profilo Instagram una foto in cui compare la faccia di Carlo Calenda con accanto le parole del leader di Azione e la scritta “dichiarazioni vergognose”. A descrizione del post in questione, il commento del leader di Impegno Civico: “Caro Calenda, anche un “venditore di bibite” merita rispetto. La cultura dell’odio e del disprezzo che tu alimenti è classista e discriminante. Chi nella vita è stato meno fortunato di te, e ha fatto lavori umili, non può essere denigrato e messo ai margini della società. Quelle persone vanno aiutate e valorizzate. Quelle persone per me sono eroi. Dovresti solo vergognarti”.

 

 

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Non è la prima volta che nel corso di questa campagna elettorale Calenda e Di Maio si lanciano frecciate velenose. Basti pensare a quando, lo scorso 18 agosto, il leader di Azione aveva scritto su Twitter dopo la rottura dell’alleanza col Pd: “Il sollievo fisico di non dover pensare a Di Maio come alleato vale da solo il 30% dei collegi di coalizione a cui abbiamo rinunciato”. E il ministro degli Esteri aveva prontamente ribattuto: “Carlo, il sollievo è reciproco. Continua a spargere odio e rancore, la cosa ti viene bene. Basta lezioni di coerenza. P.S. saluta Renzi”.

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