E’ finita, per il momento, la storia del comune più no vax di tutti i tempi: Bugliano. Ci aveva fatto innamorare quando lo scoprimmo, era diventato come il confino per tutti coloro i quali avevano impugnato il vessillo della dittatura sanitaria. E invece, dopo un annuncio fatto ormai diverso tempo fa e una altrettanto lunga prorogatio, ieri e oggi in tanti si sono accorsi Bugliano non allieterà più la vita dei cronisti. Costretti a raccontare avvilenti storie, spesso condite da risolini di imbarazzo. A Bugliano vogliamo dire che molti li ha generati lui.
Nel suo post d’addio l’admin del blog “Comune di Bugliano” aveva spiegato che il suo è un rapporto complesso con i social network. Li ha amati e poi odiati, poi la galassia no vax gli ha dato nuova vita ed eco. In franchezza non è davvero chiaro se il messaggio dello scorso 20 luglio fosse ironico o molto serio. Certo che una tutt’altro che velata accusa c’è. ” Nel 2015 quel folle di Mark Zuckerberg ha deciso di dare più spazio sulla timeline ai post degli amici, perché (così ha spiegato) è giusto che le persone interagiscano fra loro. È una cazzata! – scrive nel suo post l’admin della pagina ironica – Lo ha fatto perché così saranno penalizzate le pagine, i cui gestori se vorranno avere visibilità dovranno pagare per la sponsorizzazione. Quando io pubblico un post mi interessano le condivisioni, non i like perché creando fake news (le mie sono innocue) a me interessa quante persone leggeranno ciò che ho pubblicato” . Continua poi “Comprare i follower è utile e aumenta follower reali. Io non li ho mai comprati (non ne ho bisogno e non ho soldi da buttare), ma vi spiego una cosa che i SMM, anche i più blasonati, non vi dicono: i follower falsi servono per “lo spirito di emulazione”. Quando qualcuno scrive un post interessante e andate a vederne il profilo, cosa guardate per prima? Esatto, il numero dei follower. “Accidenti” – esclamerete voi “Lo seguono centomila persone. Allora lo faccio anche io!”. È lo stesso stratagemma che usano alle entrate di alcune discoteche: creano una fila all’entrata in modo che chi passa davanti pensi “Quanta gente! Entriamo pure noi”. Questo è marketing di alto livello e funziona!
Su twitter gli utenti vogliono il rampante ritorno della realtà più chic del social. Tante sono le personalità che ne vorrebbero un ritorno sulla scena.
Ma il @cbugliano che fine ha fatto!? #Bugliano
— Stefano Epifani (@stefanoepifani) September 1, 2021
Qualcuno ne ha utilizzato il nome anche nel corso della (non)manifestazione di ieri.
Altri invece, poco attenti, temono che si tratti di censura. Ma li tranquillizziamo noi: è solo una scelta politica di un’amministrazione lungimirante.
Apprendo con dispiacere,e sincero rammarico,che il comune di #Bugliano è stato oscurato.
Ringrazio @Comune_Bastione per avercelo fatto notare@TwitterSupport credo e spero ci sia un errore, cerchiamo di rimediare grazie mille#2settembre https://t.co/d8UBVrzasG — ginospadino (@ginospadino) September 2, 2021