Come Boris Johnson sospenderà il parlamento (e la democrazia) in UK per la Brexit il 15 ottobre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-28

Il governo punta a far tenere un Discorso della Regina il 14 ottobre in cui la regina presenterebbe i futuri piani del governo. Questo significa anche che difficilmente i parlamentari avrebbero tempo a sufficienza per bloccare un eventuale ‘no deal’ voluto dal premier

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Il governo britannico chiederà alla Regina di sospendere il Parlamento pochi giorni dopo il rientro dei parlamentari dalla pausa estiva e solo qualche settimana prima della scadenza della Brexit il 31/10: lo riporta la Bbc. La nuova amministrazione di Boris Johnson, scrive l’emittente, punta a far tenere un Discorso della Regina il 14 ottobre in cui la monarca presenterebbe i futuri piani del governo. Questo significa anche che difficilmente i parlamentari avrebbero tempo a sufficienza per bloccare un eventuale ‘no deal’ voluto dal premier.

Come Boris Johnson sospenderà il parlamento (e la democrazia) per la Brexit il 15 ottobre

Il premier britannico Boris Johnson, confermando i piani di voler sospendere i lavori del Parlamento a poche settimane dalla Brexit, ha negato che sia una mossa con cui negare ai Comuni il tempo necessario per dibattere e votare sull’uscita del Regno Unito dalla Ue. “E’ assolutamente falso”, ha detto, assicurando che i deputati “avranno tempo a sufficienza prima del cruciale Consiglio europeo del 17 ottobre per discutere di Brexit e di altre questioni in Parlamento”. Lo riporta il Guardian. La Camera dei Comuni riapre dopo la pausa estiva il 3 settembre. Il governo ha chiesto la sospensione dei lavori parlamentari dalla settimana che inizia il 9 settembre, fino al 14 ottobre, giorno in cui e’ previsto il discorso della regina. I partiti di opposizione ieri, dopo una riunione tra i rispettivi leader, avevano deciso di unire le forze per trovare “modi concreti” con cui impedire una Brexit no-deal, scenario verso cui invece tende Johnson.

boris johnson ministro esteri uk brexit - 5

La sterlina intanto ha subito uno scivolone al ribasso. La mossa di Boris Johnson, spiegano gli analisti di ActivTrade, è vista come un modo per garantire l’esecuzione dei suoi piani di Brexit senza accordo, evitando interferenze da parte dei parlamentari contrari a tale risultato. La sterlina regista la performance peggiore tra le principali divise mentre i bond britannici corrono al rialzo. La sterlina è arrivata a perdere l’1% contro il dollaro e contro l’euro appena si è diffusa la notizia e al momento cede lo 0,7%: contro dollaro il pound è scambiato a 1,22 mentre contro euro siamo a 90,84 pence. Sia su euro sia su dollaro siamo sui minimi già toccati nel corso di agosto.

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